Imagine Peace: un progetto europeo di light art illumina il cammino verso l’unità

Brixen Water Light Festival, Bressanone Water Light Festival, 2023

Imagine Peace è un progetto europeo audace e visionario che unisce cinque rinomati festival della luce in un’iniziativa artistica condivisa, nata per riflettere sul significato della pace. Cofinanziato dall’Unione Europea, questo progetto transnazionale va oltre il consueto schema dei singoli eventi, dando vita a una potente piattaforma culturale che promuove unità, sostenibilità e speranza.

A comporre questa rete creative sono il Bressanone Water Light Festival in Italia, il Copenhagen Light Festival in Danimarca, l’Essen Light Festival in Germania, Fjord Oslo in Norvegia e il Visualia Festival of Light di Pola, in Croazia. Ciascuno porta con sé un’identità artistica unica, ma tutti condividono una stessa visione: esplorare come la luce – linguaggio universale – possa ispirare dialogo, connessione e un futuro più armonioso.

Al centro di Imagine Peace c’è l’impegno per l’eccellenza artistica e la diversità espressiva. I primi artisti coinvolti incarnano questa missione: Eva Esmann Behrens (Danimarca), con le sue proiezioni poetiche realizzate con materiali naturali; Alessandro Lupi (Italia), che indaga la percezione della realtà attraverso installazioni immersive; Claudia Reh (Germania), pioniera delle performance luminose analogiche; Petar Šćulac (Croazia), che fonde pittura, scenografia e ambienti di luce; Julia Shamsheieva (Ucraina), pluripremiata per le sue opere digitali 3D e i suoi video mapping; e lo studio multidisciplinare norvegese VOID, che opera all’incrocio tra architettura, calcolo computazionale e design interattivo. Altri artisti si uniranno al progetto nel tempo, portando nuove prospettive e approcci creativi.

Per garantire un impatto duraturo e un pensiero critico profondo, Imagine Peace si avvale anche della collaborazione di due istituti accademici: l’Università di Innsbruck (Austria) e Eurac Research (Italia), che forniscono preziose intuizioni sulla gestione pubblica e della qualità, sullo sviluppo locale sostenibile e sull’identità del luogo. Il loro coinvolgimento rafforza il ruolo del progetto come modello di collaborazione tra arte, scienza e società civile, gettando le basi per un dibattito scientifico critico e garantendo la profondità e la rilevanza del progetto.

Man mano che le installazioni luminose attraversano le città coinvolte, Imagine Peace si trasforma: da semplice rete di festival, a conversazione europea, a viaggio luminoso attraverso valori comuni e immaginazione collettiva. Invita le comunità a non essere solo spettatrici, ma protagoniste: a partecipare, riflettere e immaginare la pace come realtà condivisa. Le prime tappe prenderanno il via nel 2025.

Accanto alle installazioni, il progetto si estende anche a una serie di laboratori creativi ospitati in ciascuna città partner. Questi workshop coinvolgono attivamente le comunità locali — invitando sia la Generazione Z che la generazione dei Baby Boomer — a collaborare con gli artisti per esplorare i valori della pace e i percorsi per raggiungerla. Con un’attenzione particolare al dialogo dinamico, inclusivo e curioso, questi incontri intergenerazionali incoraggiano i partecipanti a esprimersi liberamente, nel rispetto delle diversità. Che si tratti di un dialogo personale o di un gesto creativo collettivo, ogni contributo nutre una cultura di pace. Alcuni workshop si sono già svolti: a Essen, guidati dal collettivo norvegese VOID; a Copenaghen, con l’artista tedesca Claudia Reh; e a Bressanone, con l’artista danese Eva Esmann Behrens. Altri sono in programma nei prossimi mesi, tra cui quelli a Pola con l’italiano Alessandro Lupi e a Oslo con il croato Petar Šćulac. Esperienze nate dal coinvolgimento diretto delle persone, che arricchiscono il percorso artistico del progetto e ribadiscono un principio essenziale: la pace comincia dalla connessione. E tutti possono contribuire a illuminarne il cammino.