Il ricco dicembre sinfonico dell’Orchestra Sinfonica di Milano

Il ricco dicembre sinfonico dell’Orchestra Sinfonica di Milano prosegue venerdì 15 (ore 20) e domenica 17 dicembre (ore 16), con il grande talento di Thomas Guggeis impegnato con due grandiose Terze Sinfonie: la Sinfonia n. 3 di Johannes Brahms e la Sinfonia n. 3 di Robert Schumann (La Renana, che dà il titolo all’appuntamento).

E’ sempre un grande piacere ospitare in Auditorium Thomas Guggeis (che anche a Milano ha studiato Direzione d’Orchestra, tanto da parlare un italiano impeccabile), un grande talento della direzione d’orchestra che è stato insignito a soli venticinque anni del ruolo di Staatskapellmeister alla Staatskapelle di Berlino. Già assistente del leggendario Daniel Barenboim, Guggeis fu protagonista di un episodio che mostrò tutta la sua grande e precoce sapienza di concertatore. Fu per il Capodanno del 2021 che Guggeis conobbe per la prima volta l’Orchestra, per trasmettere in streaming il Concerto di Capodanno. Un imprevisto costrinse l’orchestra a cambiare programma, e a rinunciare all’impiego del Coro Sinfonico. Fu lì che Guggeis propose immediatamente un nuovo programma, su due piedi. Il tempo di mettere le parti sui leggii dei Professori d’Orchestra per Guggeis fu sufficiente per salire sul podio e cominciare a dirigere a memoria. Una dimostrazione di rara versatilità, ma anche di estrema padronanza del repertorio.

A metà dicembre 2023 Guggeis torna in Auditorium nel segno di Robert Schumann e di Johannes Brahms. La Renana fu scritta verso la fine del 1850 ed è l’ultima Sinfonia (in ordine cronologico) di Schumann. Il grande fiume tedesco ha un ruolo chiave nella vita di Robert Schumann. “Ho sognato di affogare nel Reno“, annota il compositore all’età di 19 anni, e sarà d’ispirazione non solo della terza sinfonia, ma anche di altri lavori: basti pensare al primo dei Sechs Gedichte Op.36 “Sonntags am Rhein” (Domeniche sul Reno) o al sesto lied dal Dichterliebe Op.48, “Im Rhein, im heiligen Streme” (nel Reno, nel sacro fiume). La Renana, una sinfonia in cinque movimenti, fu composta nel 1850 all’indomani della morte di Mendelssohn e al trasferimento degli Schumann da Dresda a Dusseldorf, che sulle sue sponde si trova. L’idea gli venne a Colonia, dove assistette alla cerimonia di investitura dell’Arcivescovo Geissel. Questa atmosfera solenne la si respira in particolare nel maestoso quarto tempo, dalle sonorità a tratti quasi bachiane. Se chiudiamo gli occhi, ci sembra d’improvviso di essere all’interno della monumentale cattedrale di Colonia, che si rispecchia nelle acque del Reno. Una sinfonia che suggerisce un’ampia palette di timbrica e mai banale: si pensi al quarto tempo, che all’inizio sembra scritto come un corale di Bach. “Nel carattere di un accompagnamento d’una solenne cerimonia“, recitava l’esplicita indicazione originaria. Come del resto il titolo del secondo tempo era “Una mattina sul Reno“, e in effetti questo magnifico Ländler dall’atmosfera campestre, in cui gli strumenti del registro medio e basso quasi “seducono” virilmente quelli del registro alto, a cui è affidato un tema sensuale e femminile. Ma tutte quelle indicazioni extramusicali furono infine cancellate dal compositore con questa motivazione: “Non bisogna mostrare il cuore alla gente”. Scrive Schumann “Guide simili hanno sempre qualcosa di poco dignitoso e di ciarlatanesco. In una parola, il tedesco, delicato di spirito, non vuol essere guidato così grossolanamente nei suoi pensieri; già si offese a proposito della Sinfonia Pastorale, perché Beethoven non si fidò di lasciargliene indovinare il carattere senza il suo aiuto.

Veniamo a Brahms. Esattamente come accadde per la Seconda Sinfonia, la Sinfonia in Fa maggiore di Johannes Brahms fu eseguita per la prima volta da Hans Richter a Vienna. Sarà peraltro proprio il grande direttore tedesco a descriverla come “l’Eroica di Brahms”. Una composizione che, fin dalla prima esecuzione del 1883, ottiene immediatamente un unanime successo, consacrando il sinfonismo di Brahms, che dichiarerà, all’indomani della sua prémière, che “la Terza aveva un solo difetto: quello di essere diventata, subito, «sfortunatamente troppo celebre»”. Una frase ironica permeata tuttavia di una profonda soddisfazione.

Un carattere nuovo avvertibile proprio a partire dall’attacco del primo movimento, l’”Allegro con Brio”, un’esplosione di grandiosa drammaticità, con un tema appassionato permeato da un profondo eroismo. E’ interessante notare come le prime tre note della sinfonia (Fa-La bemolle-Fa) corrispondano, nella nomenclatura tedesca, alle lettere F-A-F, laddove, esattamente come accade per la Sonata per violino e pianoforte F.A.E., acronimo della frase tedesca “Frei aber einsam” (“Libero ma solo”), Brahms cela un messaggio stavolta positivo e ottimistico nascondendovi la frase “Frei aber Froh” (“Libero ma felice”). Il culmine della partitura è senz’altro l’ultimo tempo, un capolavoro dal punto di vista del contenuto espressivo, forse mai prima d’ora, in Brahms, così equilibrato negli sviluppi. Al primo tema, eseguito da archi e fagotti, segue un secondo tema quasi bisbigliato, al quale a sua volta succede nuovamente la prima idea tematica, stavolta nell’esplosione del Tutti. Ritorna nel finale il tema dell’inizio della Sinfonia, che giunge al termine della composizione, un accordo di fa maggiore, in pianissimo.

 

La Stagione 2023/2024 dell’Orchestra Sinfonica di Milano è realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Lombardia, del Comune di Milano, di Fondazione Cariplo e dei Fondatori Promotori Città Metropolitana di Milano, Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, Banco BPM e Intesa Sanpaolo.

 

Biglietti

Intero: 40 € in platea, 30 € in galleria. Over 60 e Convenzioni: 30 € (platea), 22 € (galleria). Under 30 e Sostenitori: 20 € (platea), 15 € (galleria).  

I biglietti sono in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium di Milano, oppure online su Vivaticket.

Orari biglietteria Auditorium di Milano: Martedì-Domenica, 10 – 19.

Recapiti: T. 02 83389.401, e-mail: biglietteria@sinfonicadimilano.org.