
RAGUSA – Dopo una serata tra magia, comicità, memoria e riflessioni profonde, il DonnaFugata Film Festival si prepara a varcare simbolicamente il mare e tendere la mano verso l’altra sponda del Mediterraneo.
Domani, giovedì 7 agosto, il cuore della programmazione sarà infatti dedicato al dialogo tra culture con la sezione “Tra i due mondi”, una delle più evocative e necessarie del festival, nel segno dell’incontro, dello scambio e della convivenza. Alle 20.00 nel Cortile Grande del Castello di Donnafugata il talk “Un ponte sul Mediterraneo”, vedrà protagonisti il regista tunisino Mourad Ben Cheikh, l’attore Aymen Mabrouk e il direttore artistico del festival Andrea Traina. Un confronto aperto sul potere del cinema come linguaggio universale, capace di oltrepassare confini geografici e culturali. Un’occasione per abbracciare simbolicamente l’intera area mediterranea con la volontà di lanciare messaggi di speranza e di pace anche attraverso l’utilizzo del linguaggio cinematografico. A seguire, alle 21.00, la proiezione del film “La settimana senza Dio”, una coproduzione italo-tunisina diretta da Ben Cheikh, che affronta temi delicati come identità, religione e amore. Al centro della storia, l’incontro tra Amadeus, un antiquario leccese, e Betty, giovane donna tunisina: una relazione che sarà messa alla prova da differenze culturali, pregiudizi e domande profonde su sé stessi. Una parabola intima e simbolica, che si fa specchio del nostro presente e riflessione sul senso dell’integrazione. Il festival, intanto, ha vissuto ieri una delle serate più affollate e coinvolgenti di questa edizione.
A scaldare il pubblico, poco dopo il tramonto, Francesco Scimemi con il suo Magicomio: uno spettacolo che ha celebrato il legame eterno tra cinema e magia, lasciando adulti e bambini col fiato sospeso. Tra sketch esilaranti, citazioni cinematografiche e numeri di illusionismo, Scimemi ha trasformato la platea in palcoscenico, regalando anche momenti toccanti. Altro momento molto atteso e partecipato è stato l’incontro con Luca Biagini, voce italiana di attori del calibro di Michael Keaton, Colin Firth, Hugh Laurie e John Malkovich, che ha raccontato il mestiere del doppiatore tra segreti, emozioni e dedizione. Il suo workshop intensivo, giunto al secondo giorno, ha coinvolto appassionati, professionisti e curiosi, alcuni anche alla loro prima esperienza in questo ambito, creando un collegamento concreto tra il grande schermo e la formazione.
I loro sguardi e le loro parole, ricche di trasporto, hanno introdotto tutti nel magico universo del doppiaggio, sottolineando l’importanza non solo della voce, ma soprattutto dell’interpretazione. Grande partecipazione anche per il docufilm “Vanni il Siciliano” di Nella Condorelli, che ha dato voce alla storia dimenticata di Giovanni Rosa e di un’intera generazione di antifascisti, anarchici e repubblicani. Un’opera necessaria, potente e civile, capace di scuotere le coscienze e di risuonare nelle parole dell’attore Ulderico Pesce, voce del protagonista: “Vanni deve scendere dallo schermo e diventare esempio”. Le proiezioni nelle altre sale del festival hanno raccolto numerosi consensi e commenti entusiasti. A essere premiata è stata, ancora una volta, la varietà: film per ogni età, gusti e sensibilità, in un’atmosfera che invita a fermarsi, guardare, ascoltare. “Molti spettatori – spiega il direttore artistico Andrea Traina – hanno apprezzato l’atmosfera informale e coinvolgente del festival, la possibilità di dialogare con registi e attori, e di ascoltare – dalla loro viva voce – come nasce un film, quali emozioni, ostacoli e intuizioni ne hanno guidato il processo creativo. Un’occasione preziosa per guardare il cinema da vicino, e sentirlo più proprio”.
In chiusura della serata il guest direct Bruno Roberti ha presentato il film “Brivido nella notte”, il debutto alla regia di Clint Eastwood: un thriller teso e ossessivo che già mostrava la mano sicura e la poetica ambigua del futuro maestro. Un film sull’ossessione, il desiderio e il pericolo che si nasconde nei legami apparentemente più innocui. In quella pellicola del 1971, tra ombre e sussurri, prendeva forma lo sguardo di un autore destinato a riscrivere il mito americano. Tra i film in programma domani il festival offrirà al pubblico un viaggio cinematografico variegato, sempre nel solco dei Gemelli e del doppio, tema conduttore di questa edizione. Alle 21.00, all’Arena delle Bifore, risate assicurate con la commedia intramontabile “A qualcuno piace caldo” di Billy Wilder, con Tony Curtis e Marilyn Monroe. Alle 23.00, sempre alle Bifore, brividi noir con “Brivido caldo”, thriller con la magnetica Kathleen Turner. Nello spazio Millemondi, all’Arena del Fossato, torna il mito del post-apocalittico con “L’ultimo uomo della Terra” (con Vincent Price), seguito dall’horror inquietante “It Follows”, nella sezione Fantasmagorie. In Sala Bianca, due imperdibili proiezioni: per i più piccoli, alle 21.00, “I Flintstones” nella sezione “La luna di carta”; alle 23.00, invece, un capolavoro della scrittura cinematografica, “Una pura formalità” di Giuseppe Tornatore, nella sezione Interno Notte.
Infine, alle 22.30 nel Cortile Grande, il guest director Bruno Roberti introdurrà “Il grande dittatore” di Charlie Chaplin, omaggio al doppio nel cinema, momento chiave della programmazione di questa edizione. Tra gli eventi speciali oggi, mercoledì 6 agosto, l’Arena delle Bifore si trasformerà alle 21.00 in uno spazio teatrale per ospitare lo spettacolo di Corrado Tedeschi, “L’uomo che amava le donne”, monologo ispirato all’omonimo film di François Truffaut che sarà proiettato a seguire. Venerdì 8 agosto, Olivia Sellerio in concerto alla coffee house del Castello, accompagnata da un ensemble d’eccezione per celebrare il centenario di Andrea Camilleri e il legame profondo tra musica, narrazione e memoria. Sabato 9 agosto, gran finale con il Chrome Ensemble, che eseguirà dal vivo le colonne sonore dei grandi film, in dialogo visivo con spezzoni proiettati sullo schermo. Il DonnaFugata Film Festival prosegue nel compito di crocevia di linguaggi e generazioni, una festa del cinema e della visione condivisa, sotto il cielo stellato di Donnafugata.