Il 900 italiano degli umiliati e offesi. Nel romanzo La tassa sul morto, la lotta di una donna per la giustizia e la libertà della sua terra

Dal 4 novembre nelle migliori librerie e store online, il nuovo romanzo dell’autore siciliano Diego Aleo edito da Bonfirraro.

“Nessuna protesta, nessuna lacrima, solo assenso spudorato. Gli innocenti non hanno difensori, solo detrattori”

Essere uomini fra uomini e rimanere tali nonostante tutto, a dispetto delle circostanze, a dispetto della storia. Era, secondo Dostoevskij, il compito della vita e la sua massima realizzazione.
Ma cosa consente agli uomini di rimanere fedeli a se stessi quando la realtà accade apparentemente come un destino avverso il cui fine sembra essere la riduzione dell’uomo a vittima della storia?

È questa una delle domande che si impongono nelle pagine scritte da Diego Aleo nel suo ultimo romanzo La tassa sul morto, in uscita il 4 novembre in tutte le migliori librerie e store online. Pagine scandite dalla guerra in Libia proclamata da Giovanni Giolitti e il re Vittorio Emanuele III che svuota le campagne della Sicilia e lascia famiglie disgregate e donne sole ad affannarsi per sopravvivere. Il senso di solitudine e abbandono pervade questo romanzo storico in cui, nella cornice cupa e complessa dell’Italia dei primi del ‘900, Diego Aleo dà voce a personaggi profondamente umani e alla loro resilienza davanti alle insidie del potere.

Una resilienza dal volto di donna, quello di Rosalia protagonista del romanzo, che incontriamo sin dalle prime pagine come la moglie di Salvatore, un contadino costretto a lasciare la propria terra per dovere verso la patria e la monarchia. Col procedere del romanzo conosceremo tutti i volti di Rosalia: Rosalia la moglie, Rosalia la madre, Rosalia la donna a cui spetterà il compito di guidare un popolo di umiliati e offesi lungo la strada della giustizia.

L’autore ci conduce in una terra vessata, dove il fragore della guerra lascia nelle case della povera gente una melodia di morte e ingiustizia. Una terra dove anche la religione, strizzando l’occhio al potere, dimentica gli ultimi lasciandoli soli davanti alle insidie del loro tempo.

Diverse figure, rappresentazioni delle sfaccettature del potere, si impongono così all’interno della narrazione dandoci le reali coordinate della quest di Rosalia che, spiega l’autore: “dovrà districarsi non solo tra i cunicoli della politica ma anche tra le debolezze umane che sacrificano la moralità e l’etica in nome di un’apparenza patinata e pia”. La fede stessa è sottoposta a indagine perché, prosegue Aleo “ Si può coltivare una fede passiva, senza coinvolgere l’intelligenza e la ragione e vivere allo stesso tempo seguendo i propri istinti e coltivando i piaceri”.

“La tassa sul morto è una storia di coraggio e un inno alle più alte qualità dell’uomo”. dichiara l’editore Salvo Bonfirraro, “ma è anche e soprattutto un dialogo sul vero significato della politica e della giustizia sociale. La tassa sul morto, la tassa sulle carrozze necessarie per i funerali, è infatti una ulteriore beffa ai danni degli ultimi. I contadini già decimati da guerra e pestilenza, schiacciati dalla povertà si vedono negato anche il diritto di morire ed essere pianti con dignità”

“La politica è scienza sublime che promuove l’uomo e lo innalza a un livello superiore, è il porto di giustizia e di uguaglianza, è il criterio che consente all’uomo di mettere in evidenza le sue elevate qualità morali, peculiari per un buon governo della comunità. La politica eleva lo spirito e lo perfeziona, ma se a rappresentarla, se nell’ingranaggio del potere si insinuano individui corrotti e insensibili, la politica diviene la tomba della società, dove si ammassano i detriti del malgoverno e dell’immoralità. È allora che il disastro si abbatte sulla comunità e come fiume in piena tutto distrugge e tutto stravolge”.

L’AUTORE
Laureato in lettere, è stato uno dei fondatori della Pro Loco di Barrafranca e dell’attuale Radio Luce. Ha rivestito per diversi anni il ruolo di presidente del Circolo Cattolico, (di cui è stato anche fondatore), e dell’UCIIM di Barrafranca. Studioso di tradizioni popolari, nel 1986 ha pubblicato con Gaetano Vicari il libro La grande eredità-Viaggio attraverso le tradizioni della Settimana Santa nel cuore della Sicilia – Fede e folklore a Barrafranca; nel 2010 il saggio Dimenticare non si può – padre Cravotta; C’era una volta – raccolta di racconti popolari. Uno squarcio di paese fra passato e presente è il suo ultimo saggio scritto a quattro mani con Gaetano Vicari. Libidine di un angelo è il suo primo romanzo e Mezzo dollaro d’argento il suo ultimo, entrambi pubblicati con Bonfirraro.

BONFIRRARO EDITORE
“La nostra storia è il futuro verso cui ci avviamo…”: questa la massima sposata dall’editore Salvo Bonfirraro, che ama guardare lontano, assecondando la sua innata e incondizionata curiosità, trasmessa anche al figlio Alberto, responsabile del settore marketing dell’azienda. Ogni volume – narrativa, poesia, saggistica, storia, letteratura straniera – pubblicato da questa casa editrice indipendente racchiude una scoperta, un’idea, un nuovo modo di guardare e valutare il mondo e il nostro tempo.
Il catalogo dell’editore può essere consultato in tutte le librerie d’Italia, negli store on-line e sul proprio sito http://www.bonfirraroeditore.it/