I fiori di Roberto Fontana del “Centro d’arte Raffaello” al Policlinico di Palermo

Cultura e solidarietà: un binomio che il “Centro d’arte Raffaello” ha sperimentato in varie occasioni e che si arricchisce di un nuovo, significativo tassello.

Due artisti della galleria palermitana, che vede alla guida il direttore Sabrina Di Gesaro, hanno infatti deciso di donare all’Ospedale Policlinico “Paolo Giaccone” alcune opere: protagonisti del gesto solidale, Dario Schelfi e Roberto Fontana, autori della serie “Flowers”.

Alle opere del primo, donate ed esposte negli spazi del nosocomio già nei mesi scorsi, si aggiungono ora i dipinti del secondo, a conclusione di un percorso di condivisione e bellezza che ha preso il via nel maggio dello scorso anno.

Grazie alla sinergia con la psicologa del lavoro e delle organizzazioni Elena Foddai, al Policlinico si è tenuta infatti la bipersonale di Dario Schelfi e Roberto Fontana, entrambi artisti della scuderia del “Centro d’arte Raffaello”, dal titolo evocativo e benaugurante, “Qui nascono fiori”.

Un messaggio di guarigione e positività rivolto, nello specifico, alle donne, con il coinvolgimento dell’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia diretta dal professore Renato Venezia.

A seguito della mostra, le opere “Fiori gialli” e “Immagina” di Dario Schelfi – di cui, dal 3 al 24 febbraio prossimi si terrà la personale nella sede del “Centro d’arte Raffaello” in via Emanuele Notarbartolo 9/e a Palermo – sono state donate alla struttura ospedaliera.

A breve, quest’ultima si arricchirà della presenza di “No flowers”, opera realizzata da Roberto Fontana.

“Entrambi – spiega la dottoressa Sabrina Di Gesaro –  sono autori di opere uniche focalizzate sui fiori: tutti e due hanno realizzato dipinti ispirati al tema floreale  in cui i colori, la luce e le declinazioni cromatiche contribuiscono a suscitare entusiasmo, energia, forza e positività”.

“L’arte è uno strumento che agisce trasversalmente in ambiti diversi – afferma – apportando benessere e sollievo, pace e gioia anche in contesti di sofferenza e in luoghi non tradizionalmente deputati a ospitare opere pittoriche”.

“L’auspicio della galleria – conclude – è che questo nuovo dono possa offrire un momento di leggerezza e svago a tutti coloro che, per vari motivi, affrontano un percorso di cura”.