Con gli ultimi due appuntamenti in calendario mercoledì 3 e martedì 9 dicembre arriva alla conclusione l’edizione 2025 di “Ucci Ucci. Fiabe, colori e comunità: crescere insieme con la fantasia”, il progetto culturale e sociale rivolto a famiglie e bambini del quartiere periferico catanese di San Giovanni Galermo ideato e organizzato, nella sede della cooperativa sociale Prospettiva, da Culture Possibili, organizzazione no-profit che attua nuove forme di sperimentazione nel campo dell’attività teatrale e sostiene l’integrazione di persone con disabilità.
“Ucci Ucci” risponde a una esigenza emersa dall’esperienza sul campo. Lavorando con famiglie e bambini (tra i 6 e i 12 anni) di San Giovanni Galermo, i componenti di Culture Possibili, in associazione temporanea di scopo con la Cooperativa Prospettiva Futuro, si accorgono di come sia importante l’accompagnamento sano e positivo dei bambini, fin dalla più tenera età, nel tentativo di prevenire comportamenti disfunzionali influenzati dal contesto socioculturale. “Ucci Ucci” è promosso dal Comune di Catania nell’ambito di “Palcoscenico Catania. La bellezza senza confini 2025”, progetto che rafforza l’offerta culturale e valorizza il patrimonio immateriale nelle periferie cittadine, finanziato a valere sul Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo della Direzione generale dello spettacolo del Ministero della Cultura.
Il 3 dicembre, alle 16, “Ucci Ucci” presenta “Aye! Aye!”, workshop di illustrazione e scrittura creativa condotto da Bruna Bonanno e Elie Laucher, un viaggio tra parole e immagini per reinventare l’equipaggio di una nave pirata. Attraverso storie, disegni e personaggi fantastici, bambine e bambini della Cooperativa sono invitati a immaginare un equipaggio nuovo, senza ruoli fissi né generi imposti. Un’esperienza giocosa e liberatoria per immaginare insieme mondi più aperti, gentili e avventurosi. La drammaturga catanese Bruna Bonanno, diplomata alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, la scorsa estate ha vinto prestigioso bando biennale della Biennale di Venezia College Teatro 2025/2026 per autori under 30 con l’opera “A.K.A. Jolly Roger”. Il 9 dicembre, sempre alle 16, la psicologa e attrice Raffaella Bella terrà il workshop di espressività teatrale “Fiabe al telefono”.
La conclusione del progetto prevede gli ultimi due incontri creativi che ripartono dalla fiaba francese di “Poisson Fesse”, il “Pesce culetto” scritto da Pauline Pinson con le illustrazioni di Magali Le Huche, già al centro di alcuni incontri precedenti. «Questa volta, però, utilizzando come tecnica l’illustrazione e la narrazione collettiva a cura di Elie Lauchet e Bruna Bonanno – sottolinea Pamela Toscano, responsabile di Culture Possibili -. L’ultimo appuntamento, curato da Raffaella Bella, trae spunto da “Fiabe al telefono” di Gianni Rodari. L’idea è sempre la stessa, quella di lasciare ai bambini uno spazio creativo libero, protetto, in cui non ci sia un eccesso di giudizio, di colpevolizzazione, di morale. Si cercano delle strategie che ovviamente vengono dal teatro e dal mondo della psicologia affinché possano trasformare quelli che normalmente sono i parametri culturali dei bambini di questa area della città purtroppo più legati alla violenza o al bullismo, senza che questa cosa diventi un’ulteriore regola da seguire, un ulteriore obbligo, ma in maniera partecipata, collettiva e creativa. I bambini riscriveranno le fiabe, di fatto».
Adesso che il progetto si avvia alla conclusione, per quest’anno, è arrivato il momento delle riflessioni finali. «Siamo molto contenti – prosegue Toscano – perché c’è stata una grandissima partecipazione dei bambini, veramente grande. Poi la Cooperativa Prospettiva Futuro è stata molto brava perché è riuscita a coinvolgere molte altre realtà del territorio legate ai bambini con disabilità o ai figli di migranti di prima e di seconda generazione. C’è stata anche una grande partecipazione del quartiere, delle scuole. I tutor sono stati tutti molto bravi, sono riusciti sempre a creare delle atmosfere collaborative. È diventata una cosa molto collettiva molto più grande di quello che ci aspettavamo. Abbiamo ricevuto molti feedback positivi, dalle famiglie, dagli stessi ragazzini e dagli operatori della Cooperativa Prospettiva Futuro che ringrazio perché senza di loro non avremmo potuto fare tutte queste attività nel loro territorio di San Giovanni Galermo».
