
Nel panorama teatrale siciliano, da vent’anni “AltreScene”, la rassegna di arti performative dedicata alla drammaturgia contemporanea di Zo Centro Culture Contemporanee di Catania, si è sempre distinta per aver portato sulla scena le tante contaminazioni dei linguaggi artistici e la multimedialità, un lavoro che negli anni ha dato i suoi frutti tanto che, anche per il triennio corrente, il centro culturale catanese è una eccellenza nazionale, primo nella graduatoria degli organismi multidisciplinari del Ministero della Cultura. Da qualche anno, inoltre, la direzione artistica è molto attenta alle finalità e alla fruibilità dei linguaggi della scena perché “AltreScene” è più di una semplice rassegna teatrale.
Sergio Zinna, direttore artistico di Zo Centro culture contemporanee: «Grazie ai linguaggi utilizzati, questa è una stagione trasversale che può interessare diverse fasce di età, un pubblico ampio non necessariamente abituato ai linguaggi artistici contemporanei, anche per sfatare questa idea che il teatro che proponiamo sia per pochi. Nelle scorse stagioni abbiamo avuto Stefania Ventura in scena con i pupazzi di “Felicia” o Marta Cuscunà che lavora con le marionette, con spettacoli dai temi forti ma aperti a tutti. E adesso la logica è la stessa, con “Cenerentola” spettacolo che unisce attori e marionette, o “Puccini Forever” spettacolo di danza dal linguaggio molto accessibile».
Domenica 5 ottobre, alle 18, il debutto della nuova stagione con “Cenerentola”, regia, drammaturgia e coreografia di Luana Gramegna, scene, luci, costumi e pupazzi di Francesco Givone, musiche di Stefano Ciardi, una produzione Zaches Teatro, con il sostegno del Ministero della cultura, della Regione Toscana e del Teatro Fonderia Leopolda. Gli attori Gianluca Gabriele, Amalia Ruocco ed Enrica Zampetti interagiscono con i pupazzi e la fiaba di Cenerentola diventa un rito iniziatico, ispirato alle versioni più antiche. Lo spettacolo racconta il passaggio dall’invisibilità alla consapevolezza, tra fuliggine e brace. Il focolare in scena è il cuore simbolico di un mondo abitato da presenze magiche. Una storia di resistenza silenziosa e desiderio profondo di cambiamento, una fiaba visionaria e potente, tra magia, buio e riscatto.
«Due sono i fili conduttori quest’anno e il più importante è quello della fiaba ovviamente rivisitata – spiega Pamela Toscano, project manager di Zo e curatrice di “AltreScene” insieme con il direttore artistico Sergio Zinna -. La “Cenerentola” che apre la rassegna, non è assolutamente nella sua versione tradizionale. L’aspetto onirico del teatro è forte in “Puccini forever” (16 novembre), l’universo lirico del compositore attraverso il linguaggio della danza contemporanea. “Le sedie” di Stalker Teatro (30 novembre) è una rivisitazione stalkeriana delle città invisibili di Italo Calvino, che si sviluppa su un forte piano narrativo. Daniele Timpano in “Caccia ‘l drago” (11 gennaio) racconta una fiaba ma nella sua maniera ironica parla della figura maschile dell’eroe, di un drago che affligge un villaggio e degli sforzi che vengono fatti per liberarsene. Nello spettacolo finale “Shakespeareology” (19 aprile) c’è un’analisi geniale, anche questa ironica, su come Shakespeare abbia influenzato e continui a influenzare tutta la cultura occidentale».
Sergio Zinna: «Grazie al lavoro che stiamo facendo con il progetto europeo Cultural Transformation Movement sulle comunità sotto rappresentate, la nostra attenzione è forte nei confronti della parità di genere e delle pari opportunità, e ci siamo resi conto di come ci sia una sotto-rappresentazione delle artiste donne in genere in tutte le arti performative. E questo ci porta verso il secondo filo conduttore della stagione 2025-2026 di “AltreScene” che è uno sguardo attento sulla condizione delle donne. La Cenerentola di Luana Gramegna a un certo punto in qualche modo si ribella e diventa quasi una strega che vola con la scopa. “Barbablu” (15 febbraio), è una fiaba che diventa uno studio in generale sulla violenza di genere e su varie forme di sopraffazione». Pamela Toscano: «Lo spettacolo di teatro-danza “Luisa” (8 marzo) nasce dall’indagine dell’artista, Valentina Del Mas, in un centro di igiene mentale dove ha studiato la vicenda di Luisa, una donna anziana che soffre di disturbi mentali e di problemi motori e lei racconta questo personaggio meraviglioso riprendendo i suoi gesti sconnessi facendoli diventare una cosa poeticissima. E ci fa ascoltare la sua voce registrata che parla dell’amore».
Vediamo nel dettaglio il resto della stagione. Il novembre di “AltreScene” si apre con due appuntamenti di danza, “Imago#2 & Respiro”, il 7 novembre, due performance con le coreografie e la regia di Salvatore Romania e Laura Odierna, una produzione Megakles Ballet – Compagnia Petranuradanza, danza e riti tribali si uniscono per creare non un semplice spettacolo, ma un’esperienza trascendentale ricca di simbolismo. Il 16 novembre segue “Puccini forever”, produzione di Gdo – Gruppo danza oggi, coreografie di Maria Olga Palliani, Nicola Migliorati, Beatrice Ieni e Riccardo Berretta, concept e regia di Patrizia Salvatori, un viaggio fisico ed emozionale nella vita e nell’opera del compositore toscano nel centenario della sua morte.
Domenica 30 novembre torna da Zo la compagnia torinese Stalker Teatro con “Le sedie”, due anziani, soli su un isolotto circondato dall’acqua, che riempiono una stanza di sedie in attesa di un pubblico che non arriva. A dicembre, il 5, torna Roberto Latini, attore molto amato dal pubblico di “AltreScene”, protagonista con Federica Carra di “Giulietta e Romeo – Stai leggero nel salto”, una produzione della compagnia Lombardi-Tiezzi, un concerto scenico ispirato alla tragedia shakespeariana. Il 14 dicembre segue “Mi abbatto e sono felice”, una produzione di Mulino ad arte, un monologo autoironico e spiazzante di Daniele Ronco, a impatto ambientale zero, tra crisi ambientale, consumo consapevole e nostalgia per un passato più semplice e sostenibile.
Con il nuovo anno, l’11 gennaio, “AltreScene” riprende con “Caccia ’l drago”, produzione Gli scarti e Kataklisma Teatro, con Daniele Timpano che cura la regia con Elvira Frosini, un omaggio e una dissacrazione del Tolkien più antimoderno, reinterpretato con sguardo tagliente e linguaggio scenico spiazzante. Il 15 febbraio Benedetta Brambilla e Sebastiano Sicurezza portano in scena “Barbablù”, una produzione Campsirago Residenza, dove la figura del mostro, eternamente mutevole, attraversa letteratura, teatro e storia, riemergendo ogni volta sotto forme nuove e riconoscibili.
L’8 marzo, giornata della donna, si celebra la figura di “Luisa”, una produzione La Piccionaia, spettacolo di danza di e con Valentina Dal Mas che racconta una storia nata da un gesto semplice: una donna fragile che cuce. AltreScene 2025-2026 si chiude il 19 aprile con “Shakespearology” concept e regia di Sotterraneo con Woody Neri in scena, un one-man-show in cui il Bardo racconta sé stesso, tra verità e invenzione.
L’impegno di Zo è anche quello di costruire un pubblico più consapevole. «Lo spettacolo “Le sedie” di Stalker Teatro, per esempio, è un spettacolo dinamico, un po’ folle, dove il pubblico sta in piedi, e i performer-attori costruiscono strutture con le sedie – prosegue Pamela Toscano -. Il nostro desiderio è che il pubblico non si limiti a dire se lo spettacolo gli sia sembrato bello o brutto ma deve essere in grado di vivere un’esperienza partecipando ad un rito collettivo, con le proprie competenze e le proprie cognizioni».
Una coscienza teatrale che va costruita soprattutto con i più giovani. Toscano: «Lo spettacolo “Mi abbatto e sono felice” è una storia delicatissima, semplice, ma che parla di temi seri, importanti, che sviluppa un ragionamento forte anche sull’impatto ecologico, sul consumo consapevole, e non a caso lo metteremo in scena il 14 dicembre, poco prima di Natale. La compagnia Mulino ad arte è tra le prime che ha portato in Italia il teatro a pedali: l’attore Daniele Ronco, infatti, pedala tutto il tempo su una bicicletta collegata ad una dinamo che lo illumina sulla scena e non ci sono altre illuminazioni accessorie. Ed è bravissimo, veramente, perché per un’ora pedala e recita senza sosta il testo della pièce. Uno spettacolo ideale per le scuole».
Abbonamenti: € 120, ridotto studenti € 80. Gli abbonamenti si possono acquistare esclusivamente negli uffici di Zō Centro culture contemporanee, piazzale Rocco Chinnici 6 Catania, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13. Si consiglia di chiamare in anticipo al numero 0958168912.