Truffe anziani: 11 persone finite in carcere

 

 

I poliziotti della Squadre mobili di Roma e Napoli, del commissariato Viminale di Roma, la Polizia locale di Roma Capitale e quella di Napoli, al termine di un’indagine hanno individuato i componenti di una banda di truffatori ed estortori che operavano ai danni di persone anziane.

Sono 11 gli arresti nei confronti di persone accusate, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata all’estorsione, truffa aggravata ai danni di persone anziane, furto aggravato, utilizzo fraudolento di carte di credito, sostituzione di persona, nonché di porto illegale di più armi da fuoco.

Gli investigatori sono riusciti a ricostruire numerosi episodi realizzati da un’associazione criminale ben organizzata, operante su tutto il territorio nazionale e in particolare a Roma, con base però nel centro storico di Napoli, dove era collocato il “centralino” da cui partivano le telefonate e dove confluivano i proventi delle truffe. Accertati almeno 68 episodi di truffa riconducibili agli indagati.

L’indagine è scaturita da una serie di denunce di truffa avvenute a Roma, tra il 2021 e il 2022, fatte sempre con la stessa tecnica: l’anziano viene contattato da un “avvocato” o un “carabiniere” che lo avvisa di un imminente pericolo per un parente, un figlio, un nipote che, senza un intervento economico, rischiano l’arresto. La vittima intimorita e spaventata apre la porta a un complice che poco dopo si presenta alla porta per consegnargli denaro e gioielli.

Tra gli indagati anche i capi dell’organizzazione, due uomini che reclutavano gli altri membri della banda e coordinavano le attività criminali.

Il primo, di 47 anni, elaborava i “piani” criminali, indottrinava i suoi complici su come agire, individuava le vittime e riceveva e suddivideva tra gli associati i proventi dei reati.

L’altro promotore, trentasettenne, procacciava i “citofoni”, ovvero i telefoni cellulari con intestazioni fittizie usati solo e soltanto per commettere la singola truffa che poi venivano gettati. I promotori ricevevano da un complice perlustratore le indicazioni delle vie più appetibili della città, zone tranquille, solitamente residenziali, potenzialmente abitate da persone facoltose dove, di solito non vi era il portiere o sistemi di video sorveglianza.

Inoltre, l’organizzazione si avvaleva della presenza di due donne, una, 53enne si occupava del reclutamento degli “esattori”, era anche la custode della maggior parte dei soldi e delle necessità dell’organizzazione criminale, l’altra di 57 anni, aveva il compito di proteggere i componenti del gruppo in caso di arresti o denunce procurando i difensori da nominare. Le due donne svolgevano anche il ruolo di telefoniste con il preciso compito di contattare le vittime.

Nel corso delle attività di Polizia odierne sono stati sequestrati 65 mila euro in contanti e numerosi gioielli in oro.

Per conoscere quali sono le truffe agli anziani più ricorrenti vi consigliamo di consultare la pagina dedicata.