Cassino: cellulari e droga in carcere, 18 indagati

I poliziotti della Squadra mobile di Frosinone e del commissariato di Cassino (Frosinone) hanno eseguito sei provvedimenti restrittivi emessi dal Giudice per le indagini preliminari nei confronti di altrettanti indagati residenti nelle province di Roma, Frosinone e Latina.

L’accusa per tutti è di aver consolidato una fitta rete di comunicazione tra alcuni detenuti del carcere di Cassino e persone esterne al penitenziario, al fine di introdurre all’interno della struttura, cellulari e relative schede telefoniche oppure sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina e hashish.

Gli investigatori hanno ricostruito le modalità fantasiose con le quali avvenivano i passaggi da e per la casa circondariale. I movimenti si verificavano con la complicità di conviventi o familiari dei detenuti nel corso dei colloqui oppure attraverso terze persone reclutate allo scopo di lanciare, oltre la cinta muraria del carcere, bottiglie legate da un filo e contenenti telefoni e droga.

Mediante le indagini gli agenti hanno scoperto anche il commercio di questa merce all’interno dell’istituto restrittivo, constatando che l’attività era particolarmente redditizia.

Le sei misure emesse dal tribunale di Cassino, nell’operazione denominata “Miglio verde”, sono due arresti domiciliari, due obblighi di dimora e infine due obblighi di presentazione quotidiana alla Polizia giudiziaria. Nell’indagine infine, risultano coinvolte altre 12 persone che avrebbero utilizzato o comunque ricevuto un dispositivo idoneo a effettuare comunicazioni nonostante fossero recluse in carcere.