GDF REGGIO CALABRIA: SEQUESTRATO 1 MILIONE DI EURO AI PROFESSIONISTI LEGATI ALLA COSCA “ALAMPI”

Personale dei Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha eseguito, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, tre provvedimenti – emessi dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria – con cui è stato disposto il sequestro finalizzato alla confisca – ex D.lgs. n.159/2011 – di beni per un ammontare complessivo pari a circa 1 milione di euro, nei confronti degli avvocati DIENI Giulia Maria Rossana 1 e PUTORTI’ Giuseppe 2 nonché del commercialista SPINELLA Rosario3 , tutti legati, a vario titolo, alla ‘ndrangheta, nella sua articolazione denominata cosca “ALAMPI”, operante nella città di Reggio Calabria. In dettaglio, DIENI Giulia Maria Rossana e PUTORTI’ Giuseppe, entrambi avvocati, sono stati destinatari, in data 22.07.2014, di Ordinanza di applicazione di misura cautelare e sequestro preventivo emessa dal Tribunale Sezione GIP di Reggio Calabria (operazione c.d. denominata “RIFIUTI SPA 2”) e condannati in primo grado – con sentenza emessa dal GUP di Reggio Calabria il 7 luglio 2016 – alla pena di anni 8 di reclusione in quanto ritenuti colpevoli del reato di cui all’art.416-bis c.p. "per aver fatto parte di un’articolazione territoriale della ‘ndrangheta – la cui concreta operatività, fino al febbraio 2006 e con la denominazione di cosca ALAMPI, è stata giudizialmente accertata con sentenza pronunciata dal Tribunale di Reggio. Calabria in data 22.12.2008 (passata in giudicato il 1° marzo 2012 nell’ambito del processo c. ALAMPI Matteo + 13 – p.p. n. 1669/01 R.G.N.R. DDA cd. Rifiuti spa) – che agisce prevalentemente nel comune di Reggio Calabria (ambito geografico per l’appunto compreso nel mandamento di Reggio Calabria città)”. Al riguardo, l’Avv. DIENI Giulia Maria Rossana, insieme all’ex coniuge Avv. PUTORTI’ Giuseppe, recandosi, quali difensori di ALAMPI Matteo, a sostenere i colloqui in carcere con quest’ultimo (all’epoca detenuto nell’ambito del p.p. n. 1669/01 RGNR DDA e già condannato in primo grado per il reato, tra gli altri, di cui all’art. 416-bis c.p.), “…fornivano uno stabile e concreto contributo al mantenimento ed al rafforzamento dell’articolazione territoriale della ‘ndrangheta facente capo al predetto ALAMPI Matteo, prestandosi in modo consapevole e sistematico a fare da postini, nonché da portatori di messaggi e notizie recanti le specifiche direttive impartite dal carcere dall’ALAMPI ai sodali non detenuti (compresi, tra gli altri, VALATI Domenico ed il MAMONE Lauro), finalizzate a garantire una concreta gestione delle suddette attività economiche (sottoposte ad amministrazione giudiziaria e facenti parte in origine del proprio gruppo imprenditoriale) e delle vicende direttamente e/o indirettamente ad esse connesse in modo pienamente conforme al programma criminoso del sodalizio”. 1 DIENI Giulia Maria Rossana, nata a Reggio Calabria il 23.06.1962. 2 PUTORTI’ Giuseppe, nato a Reggio Calabria il 08.02.1967. 3 SPINELLA Rosario, nato a Reggio Calabria il 29.06.1959. A seguito di specifiche e articolate indagini patrimoniali svolte dalla 4^ Sezione M.P. del Nucleo Investigativo Carabinieri sono stati emessi, dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria, gli odierni provvedimenti con i quali è stato disposto il sequestro di conti correnti, carte di credito, polizze e vari prodotti finanziari per un valore complessivo stimato in: € 220.000,00, con riguardo a DIENI Giulia Maria Rossana; € 569.000,00, con riguardo a PUTORTÌ Giuseppe. Il commercialista SPINELLA Rosario è stato anch’egli destinatario, in data 22.07.2014, della richiamata Ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa nell’ambito della citata operazione “RIFIUTI SPA 2” e in seguito condannato alla pena di anni 8 di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, poiché, quale custode/amministratore di una serie di società sottoposte a sequestro e in concorso con soggetti facenti parte della cosca “ALAMPI” di Reggio Calabria: – consentiva la presenza quasi quotidiana del capocosca Giovanni ALAMPI presso la sede delle imprese e l’intromissione nelle scelte aziendali più importanti ai medesimi soggetti ai quali quelle imprese erano state confiscate; – emetteva fatture per operazioni inesistenti al fine di costituire fondi neri da erogare alla cosca; – sviava l’utilizzo dei mezzi delle imprese confiscate per altri fini cui erano a vario titolo interessati i precedenti proprietari mafiosi. Con l’aggravante di avere commesso il fatto con abuso delle pubbliche funzioni. In relazione a tali risultanze, il Gruppo Tutela Economia del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza – su delega della locale Procura della Repubblica – ha svolto specifici approfondimenti, anche di carattere finanziario, sulle condotte distrattive poste in essere dal predetto SPINELLA, all’esito dei quali è stato accertato che questi, in qualità di custode/amministratore giudiziario di 4 società, si era indebitamente appropriato di somme presenti sui conti correnti delle predette imprese – senza autorizzazione da parte dell’Autorità Giudiziaria competente – per il pagamento a sé stesso di parcelle relative a prestazioni professionali per le quali era già stato remunerato dall’A.G.. Le suddette evidenze sono state successivamente valorizzate nell’ambito di apposita proposta di sequestro di prevenzione, fondata non già sul requisito della sproporzione, bensì sul presupposto oggettivo dell’illecita condotta assunta dallo SPINELLA nell’amministrazione delle citate imprese allo stesso affidate in custodia. Pertanto, il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione ha emesso l’odierno provvedimento con il quale ha disposto il sequestro delle disponibilità finanziarie, comunque riconducibili a SPINELLA Rosario, fino alla concorrenza della somma di € 193.685,26. Complessivamente il Nucleo Investigativo Carabinieri e il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria – in perfetta e costante sinergia – hanno proceduto all’esecuzione, nei confronti dei citati professionisti reggini, di misure di prevenzione patrimoniali per un valore stimato pari a € 982.685,26.