Fallimento MEDEGHINI: tratto in arresto il consulente

Nell’ambito di una complessa e articolata indagine condotta nel settore dei reati fallimentari, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Brescia hanno eseguito, nella mattinata del 26 ottobre, la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del consulente Mauro MOR, che, in qualità di rappresentante legale di imprese del gruppo MEDEGHINI, si è reso responsabile del reato di concorso in bancarotta fraudolenta mediante condotte distrattive e dissipative.
Tale attività si innesta nel filone investigativo che ha portato, lo scorso 14 luglio, all’arresto dei fratelli MEDEGHINI, destinatari di ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati fallimentari. Il professionista è da considerarsi il braccio destro dei fratelli MEDEGHINI, avendo ricoperto la carica di rappresentante legale e/o liquidatore in ben 15 società riconducibili, a vario titolo, ai componenti della famiglia MEDEGHINI. Tra le principali imprese si annovera la MEDEGHINI CASEARIA S.r.l., società costituita nel 2010 dalle ceneri delle varie imprese del gruppo MEDEGHINI coinvolte nel crack, fallita anch’essa nel 2012, attraverso la quale lo stesso Mauro MOR avrebbe posto in essere alcune delle condotte distrattive e/o dissipative di varia natura contestategli in danno dei creditori. Dalle indagini, allo stato, è emerso che le somme che Mauro MOR avrebbe contribuito a distrarre ammontano a circa 4,3 milioni di euro. Sono inoltre in corso di esecuzione le notifiche degli “avvisi di conclusione delle indagini preliminari” nei confronti di 16 soggetti indagati per il default Medeghini, tra i quali i fratelli Arturo e Severino, il padre Giovanni, persone di fiducia a loro riconducibili ed i membri dei collegi sindacali di alcune delle società fallite