MAXI EVASIONE E RICICLAGGIO. FATTURE FALSE PER 10 MILIONI DI EURO

Fatture false e frodi nel settore del marketing e dei servizi pubblicitari nazionali. Si è conclusa così un’attività della Guardia di Finanza di Ivrea, coordinata dal Dott. Giuseppe Drammis della Procura della Repubblica di Ivrea, che ha portato a termine nei giorni scorsi una verifica fiscale nei confronti di alcuni soggetti dell’alto Canavese, operanti nel settore delle sponsorizzazioni sportive. Secondo quanto è emerso dalle attività eseguite dalle Fiamme Gialle eporediesi, la società ispezionata ha emesso nel brevissimo periodo in cui ha operato, tra il settembre 2011 e luglio 2012, numerose fatture a fronte di operazioni inesistenti per un importo complessivo di oltre dieci milioni di euro consentendo, alle imprese compiacenti utilizzatrici dei predetti documenti fittizi, di abbattere indebitamente il reddito e di detrarre l’IVA in realtà mai pagata, accertata essere oltre 2,5 milioni di euro. L’attività ispettiva ha portato alla luce un insidioso sistema evasivo: per sfuggire a eventuali pretese del fisco, infatti, i soggetti responsabili avevano costituito una vera e propria società “fantasma” la quale non ha mai effettuato alcun versamento d’imposta né rispettato alcun obbligo contabile, intestandola, tra l’altro, a un mero prestanome di fatto nullatenente, C.R.R. 47 anni. Il sistema di frode veniva attuato mediante l’emissione di fatture per servizi di marketing e pubblicità in realtà mai avvenuti, l’occultamento o la distruzione delle scritture contabili delle società coinvolte e il successivo trasferimento, su conti correnti svizzeri, dei proventi dell’attività criminosa. Le indagini dei Finanzieri, hanno però consentito di individuare i reali amministratori della società – un broker finanziario C.P.G. di 51 anni al quale sono state ricondotte altre frodi fiscali della specie e un noto imprenditore residente nella provincia pavese L.P.F. di 56 anni. I tre dovranno ora rispondere in concorso tra di loro dei reati di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture false, emissione di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione, occultamento/distruzione di scritture contabili e riciclaggio. Nel corso delle indagini, durate circa un anno e mezzo, sono stati inoltre segnalati all’A.G. tutti i soggetti utilizzatori delle fatture false i quali hanno detratto indebitamente l’imposta mai pagata. E’ bene ricordare come le frodi fiscali alterino le regole del mercato e danneggino i cittadini e gli imprenditori onesti; contrastare l’evasione vuol dire garantire un fisco più equo e proporzionale all’effettiva capacità di ognuno.