Smaltimento illecito di rifiuti: Tre funzionari del Comune di Messina e un imprenditore arrestati dai Carabinieri

I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catania, collaborati da quelli delle Stazioni di Montalbano Elicona e Furnari, nonché da quelli della Compagnia di Barcellona Pozzo di Gotto, hanno tratto in arresto tre funzionari del Comune di Messina, nonché un imprenditore di Caronia (ME), ritenuti responsabili di concorso nei reati di disastro doloso, distruzione e deturpamento di bellezze naturali e smaltimento illecito di rifiuti in territorio in cui vige lo stato di emergenza nello specifico settore, commessi presso il secondo modulo della ex discarica r.s.u. sita nella Contrada Formaggiara del Comune di Tripi (ME).
Le persone arrestate sono:
 l’Ingegnere Francesco AJELLO, classe 1959, Dirigente dello Staff di Protezione Civile e Capo del Dipartimento Sicurezza sui luoghi di lavoro del Comune di Messina, Responsabile Unico del Procedimento per i lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza e per l’eliminazione o la diminuzione delle perdite di percolato presso la discarica di Tripi;
 l’Architetto Angelo CAMINITI, classe 1967, istruttore tecnico in servizio presso il Dipartimento Sanità, Ambiente, Tutela pubblica e Privata incolumità del Comune di Messina, componente del gruppo di lavoro quale progettista e direttore dei citati lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza della citata discarica;
 il geometra Letterio RODILOSSO, classe 1969, istruttore tecnico presso il Dipartimento Espropriazioni del Comune di Messina, anch’egli componente del gruppo di lavoro quale progettista e direttore dei citati lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza della discarica;
 il geometra Antonino LAMONICA, classe 1966, dipendente della ditta “LAMONICA GIUSEPPE SRL” con sede a Caronia (ME), che si occupa tra l’altro di lavori edili, lavori di igiene ambientale e lavori inerenti la realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti alternative.
L’intervento dei Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catania, scattato nella mattinata di ieri presso la discarica in fase post mortem sita nella Contrada Formaggiara del Comune di Tripi (ME), si inquadra nell’ambito di una più ampia attività d’indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, Dott. Salvatore DE LUCA e diretta dai Sostituti Procuratori Dott. Francesco MASSARA, Dott. Giorgio NICOLA e Dott. Fabio SOZIO. L’indagine riguarda ipotesi di reato di disastro colposo e omissione di atti d’ufficio a carico di diversi funzionari pubblici ed amministratori di società operanti nella gestione dei rifiuti della citata discarica, a seguito di ripetuti episodi di perdita di percolato dal modulo secondario dell’impianto gestito dal Comune di Messina.
I Carabinieri del NOE, nel corso dell’attività di accesso disposto dai magistrati della Procura barcellonese, notavano che nell’area del modulo secondario della discarica, ove sono in corso lavori di somma urgenza commissionati dal Comune di Messina per la messa in sicurezza del sito, si stava realizzando uno sversamento di acque frammiste a percolato di discarica nel sottostante torrente Tallarita. In particolare, secondo quanto accertato dai militari del Nucleo altamente specializzato dell’Arma, la ditta incaricata dei suddetti lavori di messa in sicurezza stava realizzando, mediante l’utilizzo di un mezzo d’opera, un canale di scolo attraverso il quale il percolato affiorato dal fondo della discarica, un tempo utilizzata per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani della città di Messina, veniva convogliato in un pozzetto di raccolta delle acque meteoriche che recapitava direttamente nell’alveo del vicino torrente Tallarita.
Sul posto, i Carabinieri hanno effettuato rilievi fotografici anche con il supporto di un velivolo del 12° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Catania, mentre il personale tecnico della Struttura Territoriale di Messina dell’ARPA Sicilia, subito intervenuto a richiesta dei Carabinieri del NOE, ha effettuato numerosi campionamenti lungo il percorso creato per lo smaltimento del percolato e nel tratto di torrente immediatamente a valle rispetto al punto dove è stata accertata l’immissione dello stesso nel citato corso d’acqua.
Sono in corso ulteriori indagini dei militari dell’Arma e dei tecnici dell’ARPA, per stabilire l’entità del danno arrecato alle matrici ambientali dei luoghi, nella considerazione che l’area ove insiste la discarica è a forte vocazione agricola e zootecnica.
In effetti, è già da tempo che i Carabinieri del NOE si occupano della ex discarica r.s.u. di Tripi, tanto che nei mesi scorsi una ventina di persone avevano ricevuto dall’Autorità Giudiziaria un avviso di conclusione delle indagini preliminari per le ipotesi di reato di disastro ambientale legato alla realizzazione del secondo modulo della discarica, e di omissione di atti d’ufficio per quanto riguarda il controllo delle attività realizzate.
Al termine delle formalità di rito, su disposizione della Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, i quattro prevenuti sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza dell’Arma, in attesa delle determinazioni dell’Autorità Giudiziaria.