Il tesoriere della Margherita e i 13 milioni scomparsi

"Era da dieci anni un tesoriere di assoluta fiducia, l’uomo a cui erano state affidate le chiavi della cassa della Margherita, l’ex scout approdato alla politica grazie all’incontro magico con Francesco Rutelli. Ma Luigi Lusi, senatore Pd, li ha fatti fessi – scrive La Stampa -. Nel giro di qualche mese, grazie a centinaia di bonifici intestati a una sua piccola società con la dizione ‘consulenze’, ha dirottato 13 milioni di euro che appartenevano a un partito defunto, ma vitalissimo quando si tratta di incassare dallo Stato i rimborsi elettorali. Lusi con quei soldi si è comprato un appartamento da favola nel centro storico di Roma e una villa ai Castelli romani. Altri milioni sono finiti chissà dove: risulta che la ristrutturazione della villa è costata 2,8 milioni di euro. Lusi è stato scoperto dopo che la Banca d’Italia ha segnalato alla Guardia di Finanza e alla procura di Roma una serie di operazioni bancarie sospette. Di fronte all’evidenza è crollato assumendosi ogni colpa, spiegando che si era assegnato da sè una ‘congrua’ buonuscita per i suoi anni da tesoriere, impegnandosi pero’ a restituire i fondi e prefigurando un patteggiamento: ieri sera, tramite fidejussione, ha offerto una transazione da 5 milioni di euro sui 7 che ammette di avere intascato. ‘Siamo incazzati e addolorati’, grida al mondo Francesco Rutelli, il mentore di Lusi. Scopre i fatti quando e’ convocato in procura il 16 gennaio e gli chiedono di un conto bancario di cui formalmente e’ co-titolare. A quel punto esplode lo scandalo e il giorno dopo Lusi va con l’avvocato davanti al magistrato. Ma ai soci della Margherita in fondo interessa poco come andrà a finire l’inchiesta penale. Ai loro occhi conta di più la trattativa tra avvocati per definire le modalità della restituzione. Nel frattempo una società di revisori ha iniziato a guardare dentro la contabilità e entro la fine di febbraio i soci esamineranno il nuovo bilancio. Per il momento la procura sta a guardare. Se venissero sequestrati i fondi del senatore, indagato per appropriazione indebita, ovviamente la restituzione diventerebbe più complicata. Ma il patteggiamento è subordinato alla transazione con il partito. E quindi molto ruota attorno alla risposta che verrà da Rutelli & soci. Certo è incredibile come nessuno della ex Margherita abbia controllato le azioni di Lusi tanto più che si tratta di un partito fantasma che sopravvive esclusivamente per incassare i milioni del rimborso elettorale (nel 2010 ci dovevano essere 24 milioni in cassa ed era in arrivo ancora una tranche di altri 10 milioni). E pensare che per la spartizione di quel tesoretto hanno litigato mica poco. Enzo Carra, che nel frattempo è approdato all’Udc, ha avviato una causa civile assieme a Renzo Lusetti, Gaspare Nuccio, Rino Piscitello e Giovambattista Bonfanti per invalidare un’assemblea da cui era stato escluso. Così l’onorevole Italo Tanoni a nome dei diniani. Nel giugno scorso si erano visti in dodici per approvare un bilancio clamorosamente taroccato. Ora molti ammettono di avere sospettato. ‘In effetti c’era qualche opacità anche nei bilanci precedenti al 2011’, dice Pier Luigi Castagnetti. ‘Io le carte le ho sempre chieste e non me le hanno mai date’, rilancia il prodiano Giulio Santagata. Lusi intanto rischia l’espulsione dal Pd. La capogruppo Anna Finocchiaro gli ha scritto di dimettersi da ogni incarico di partito. ‘Personalmente sono piuttosto sorpreso e certo non gradevolmente’, ammette Pier Luigi Bersani".