LITE IN SALA PARTO A MESSINA, CHIUSE LE INDAGINI

Il procuratore aggiunto di Messina Ada Merrino e il sostituto Federica Rende hanno chiuso le indagini sulla "lite in sala parto" tra ginecologi e sulle lesioni colpose al piccolo Antonio Molonia, nato col parto cesareo il 26 agosto 2010, al Policlinico. Di concorso in abuso d’ufficio sono accusati l’ex primario della Clinica di Ostetricia e Ginecologia del nosocomio Domenico Granese e l’allora assegnista di ricerca Antonino De Vivo, ecografista di fiducia della puerpera Laura Salpietro, ma che "non aveva i titoli" per assisterla durante il parto. Proprio la presenza di De Vivo generò la lite col ginecologo di guardia Vincenzo Benedetto che lo mise alla porta e fece partorire la donna. Tra i due anche divergenze sull’opportunità del cesareo. Il piccolo Antonio Molonia vene alla luce con lesioni cerebrali. Quest’ultima parte dell’inchiesta, però, non è ancora conclusa e vede indagata, insieme ai due "litiganti" anche l’osterica Franca Grisafi. De Vivo, tra la fine del 2009 e la primavera del 2010 in altri casi avrebbe assistito proprie clienti private, senza la prescritta assistenza di un medico interno al Policlinico; avrebbe perfino fatto da "tutor" ad altri ginecologi specializzandi. A denunciare la "lite in sala parto" ai carabinieri era stato il parere del piccolo Antonio, Matteo Molonia.