Viva l’Italia: La povertà, non sconfitta, delle statistiche

L’Istat ha diffuso le stime della povertà assoluta per l’anno 2021 (1).  Sostanziale stabilità rispetto al 2020: 7,5% rispetto a 7,7% (9,4% tra gli individui, stesso valore 2020). Quasi due milioni di famiglie per poco più di 5 milioni e mezzo di persone.

E questo accade nonostante le spese, nella ripresa post-pandemica, siano cresciute (+4,7%). Vari, secondo Istat, i fattori che vi contribuiscono: incremento contenuto della spesa delle famiglie meno abbienti, ripresa dell’inflazione, aumento dei prezzi.

Le statistiche rispondono alle regole dei numeri… per cui se si consumano più polli, non vuol dire che tutti mangiano più polli, ché è possibile che alcuni ne mangino più di prima e quelli che non li mangiavano prima continuino a non mangiarli, e potrebbero anche essere aumentati.

A questo aspetto ne aggiungiamo un altro che una statistica non può considerare: quanti di questi poveri vivono “a nero”? Considerati i livelli alti di evasione fiscale del nostro Paese, non dovrebbero essere pochi.

 

E poi una valutazione politica. La povertà, per alcuni partiti oggi e negli anni scorsi al governo, sembrava dovesse essere stata sconfitta dal 2018 (2)… ma evidentemente qualcosa non è tornato visto che i poveri non calano.

 

Una riflessione. Utili e fondamentali i dati Istat ma, oltre che leggerli, occorre anche fare mente locale al contesto a cui si riferiscono.

Nel nostro caso si potrebbe dire che gli italiani, brava gente, perdono il pelo, ma non il vizio… anche di esultare.

François-Marie Arouet – Aduc

 

 

1 – https://www.aduc.it/notizia/poverta+assoluta+stabile+istat_138618.php

2 – https://tg24.sky.it/politica/2018/09/28/manovra-luigi-di-maio-esultanza