Vendite al dettaglio in calo

L’Istat ha comunicato le sue stime sulle vendite al dettaglio del mese di maggio. Piccole performance, visto che le percentuali di calo sono 0,7 in valore assoluto e 0,8 in volume. Poi ci sono le differenze per settore e tipologie di venditori, con la grande distribuzione che regge (+0,4%) (difficile pensare al contrario) e i piccoli esercizi in calo (4,8%). Per i settori, e anche in questo caso era difficile pensare al contrario, numeri molto positivi per informatica ed elettrodomestici e un po’ negativi per abbigliamento, alimentari & co.

 

Sostanzialmente la risposta dei consumatori regge ai vari presumibili smottamenti politici ed economici. Presumibili perché, a parte alcune valutazioni politiche negative sulle scelte economiche del nostro Parlamento e del nostro Esecutivo, è troppo presto per avere dati certi su cui poter dire con certezza che ci sono responsabilità di qua o di là. I danni o i meriti – a parte le intuizioni, le analisi e i riscontri immediati …. che spesso colgono il segno – li vedremo fra un po’ di tempo. Certo, se si prendono misure assistenziali credendo in una loro benefica ricaduta (reddito di cittadinanza e quota 100, per esempio), è probabile che, se come contraltare non ci sono politiche di consumi e produttive che ne beneficiano di conseguenza… è probabile che le cose vadano male. La politica e l’economia hanno bisogno di tempo per dimostrare i loro risultati ma alcune avvisaglie si possono individuare prima di ritrovarsi disarmati (e qui si distinguono i bravi politici e i
bravi economisti).
Questa non è quell’economia del quotidiano di cui un’associazione come Aduc dovrebbe occuparsi, ma riteniamo opportuno fare alcune valutazioni per ridimensionare quella sorta di allarmismo che anche in questo caso ammanta la diffusione di questi dati. La nuova situazione non implica chissà quali sconvolgimenti delle nostre abitudini e delle nostre tendenze, ma solo un piccolo campanello d’allarme che potrebbe servire perché ogni consumatore si comporti, nella sua libera scelta, a ragion veduta e con le precauzioni del caso. Inoltre sono dati del mese di maggio, è bene tenerlo presente, ed oggi siamo a luglio: a maggio c’era ancora l’incognita delle elezioni europee che probabilmente ha reso più timorosi e indecisi i consumatori.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc