Sciopero treni. A governo, Fs e sindacati non gliene frega nulla dei viaggiatori

Per martedì 6 Maggio è stato convocato uno sciopero dei treni dalle 9 alle 17. A farlo sono i maggiori sindacati cosiddetti confederali. Quindi le conseguenze saranno molto tangibili. Motivo: il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, scaduto da oltre un anno e mezzo.

Si tratta di più di 85mila dipendenti del gruppo Fs, per le cui ragioni i circa 6 milioni di passeggeri che usano i treni quotidianamente dovranno subire le conseguenze dello sciopero.

Sicuramente è “osceno” che non ci sia un contratto, come è “osceno” che le parti sindacali e Fs non siano in grado di accordarsi, nonché altrettanto “osceno” che il governo non riesca a mediare per far trovare loro un accordo. Ma si tratta di una “oscenità” che fa parte del loro quotidiano, usando gli utenti dei loro servizi come vittime e nolente massa di manovra.

Mettersi intorno a un tavolo e decidere, senza sosta, di alzarsi solo ad accordi raggiunti? No, troppo semplice e per nulla violento. Chè la violenza – quella che loro fanno sugli utenti – non ha nessun costo per loro. E’ gratis. Certamente sono incoscienti perché non si rendono conto che, violenza oggi e violenza domani, i violentati li ripagano con le monete che possono, più o meno per disperazione, utilizzare: sfiducia, uso incivile e spesso senza pagare del servizio, non partecipazione -come il voto elettorale.

Ma, per l’appunto, sono consapevolmente incoscienti. Le Fs perchè gestiscono praticamente il servizio in monopolio (e le istituzioni glielo garantiscono, anche perché sono le stesse istituzioni i padroni di questa azienda); i sindacati perché sono una corporazione che altrimenti non riuscirebbe a bloccare l’emorragia dei propri seguaci; il governo perché meno persone votano, più loro riescono a mantenere il potere (e non a caso hanno in cantiere anche riforme elettorali che, anche se votasse il 10% degli aventi diritto, si garantirebbe comunque il potere).

Ormai c’è un muro. Da una parte chi gestisce il servizio aziendalmente e normativamente (anche se sono lo stesso soggetto, lo Stato, quindi in conflitto di interessi), che giocano al gatto e al topo con i sindacati; dall’altra gli utenti e consumatori.

Facciamone tesoro, soprattutto quando ascoltiamo Fs che elogia i successi del proprio servizio, il governo che parla di nazione confondendola con le proprie poltrone, i sindacati che giocano anche a fare l’opposizione politica pur senza uno straccio di credibilità.

 

 

Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc