Salvini, gli immigrati e i sindaci

La decisione di alcuni sindaci di non applicare  certe misure del “decreto sicurezza”, ci fa tornare alla mente il salviniano “me ne frego”, dichiarato in occasione della trattativa con l’Ue sulla manovra di bilancio.

 

Alle sollecitazioni, anche pressanti, dei commissari europei affinchè l’Italia rispettasse le norme comunitarie, decise insieme, il vice premier, Matteo Salvini, rispondeva con un “me ne frego”. Una prova muscolare, orale, di italiche virtù, o meglio di furbesco tentativo di non rispettare le regole quando non fanno comodo.

Come è andata a finire è noto.

Alcuni sindaci hanno dichiarato che non applicheranno una legge  approvata dal Parlamento. Non hanno pronunciato la muscolare frase salviniana, ma il concetto è lo stesso: non vogliamo applicare una norma perché non siamo d’accordo, al che il vicepremier Salvini ha risposto che “Ne risponderanno legalmente”.

Chi viola le leggi è soggetto a sanzione, perché il rispetto e delle leggi stesse consente a tutti una civile convivenza. Opporre le proprie convinzioni al mancato rispetto della legge ha un prezzo che gli obiettori devono essere coscienti di dover pagare.

Questo vale per tutti e per sempre, sia quando si tratta di applicare norme europee, sia quando si tratta di rispettare quelle nazionali.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc