Recovery Fund: qualche idea di investimento. Risistemare il sistema idrico

Fra due giorni il Governo dovrebbe presentare il piano per l'utilizzo dei fondi del Recovery Fund (Nex Generation EU). Sono 209 miliardi, dei quali 81 senza obbligo di restituzione e 128 con obbligo di restituzione.

Vedremo il piano, certo è che i fondi non possono essere utilizzati per l'emergenza Coronavirus, né per diminuire l'Irpef e, speriamo, neanche per progetti campati in aria, come quello del parcheggio davanti al ministero degli Esteri.

Una idea potrebbe essere quella di utilizzarli, anche, per sistemare il nostro sistema idrico che, letteralmente, fa acqua da tutte le parti. 

l'Istat, ha elaborato un rapporto su "Utilizzo e qualità della risorsa idrica in Italia", dove scrive  "Particolare attenzione è posta al problema delle perdite idriche nelle reti comunali di distribuzione dell'acqua potabile, ancora oggi persistenti e gravose lungo tutto il territorio nazionale, che rappresentano uno spreco della risorsa, con inevitabili conseguenze ambientali, oltre che economiche, energetiche e sociali.".

In Europa, l'Italia è il paese che ha il maggior prelievo idrico per uso potabile, con 156 metri cubi per abitante, per un totale di 9,49 miliardi di metri cubi,  gestito da 1800 enti. 

C'è un particolare: il 41% dell'acqua prelevata non raggiunge le abitazioni. Vale a dire che di un litro prelevato alla fonte ne arriva poco più della metà nelle case. 
Motivo: l'infrastruttura idrica è vecchia e deteriorata.
Per fare un esempio, la media europea di dispersione è del 15%.

Sistemare la nostra rete idrica ci consentirebbe di avere acqua a disposizione, evitando le crisi di siccità (si veda il caso di Roma degli anni passati, che ha avuto difficoltà di approvvigionamento, dovuta, anche, a una rete idrica che perdeva il 44%, dal prelievo alle abitazioni), e di avviare lavori produttivi con notevole impatto occupazionale.

Dunque, le idee, è proprio il caso di affermarlo, per non "disperdere" i fondi comunitari in mille rivoli, ci sono. 
E' indispensabile non perdere l'occasione per chiarire che spesa e investimento non sono equivalenti.


Primo Mastrantoni, segretario Aduc