Pandemia. La confusione regna sovrana

Ci sarà qualche esperto in comunicazione nel Governo e, specificatamente, al ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza, o no?

La sensazione, se non la certezza, che l’informazione ai cittadini, vaccinandi e vaccinati, sia stata un optional, una cosa da fare con una conferenza stampa a più voci, quindi senza un reale coordinamento informativo. Eppure, le tecniche comunicative esistono! Per questo, si fanno addirittura corsi universitari!

Vediamo come si doveva organizzare l’informazione.

 

* Prima informazione: la medicina non è una scienza esatta.

* Seconda informazione: i farmaci, compresi i vaccini, possono avere effetti avversi.

* Terza informazione: le decisioni governative sono in divenire in relazione ai dati acquisiti.

* Quarta informazione: morti e malattie, purtroppo, devono essere messi in conto, sia per le vaccinazioni che per le cure.

* Quinta informazione: le notizie devono avere una fonte unica governativa.

* Sesta informazione: le agenzie regolatorie dei farmaci (EMA, AIFA) esprimono il loro parere, dopodiché, le decisioni da assumere spettano al Governo.

* Settima informazione: in fase pandemica, le decisioni competono al Governo centrale.

* Ottava informazione: la collaborazione con gli enti locali è fondamentale, ma non è subordinata ad essi.

* Nona informazione: il metodo scientifico è quello di riferimento per le Autorità sanitarie.

 

E’ noto che il Governo ha a disposizione la più grossa centrale di “informazione”: la RAI. Doveva essere mobilitata, invece, continua a fare interviste varie.

 

Questi consigli li abbiamo dati più volte nel corso della pandemia e, ovviamente, mai ascoltati.

 

Primo Mastrantoni, segretario Aduc