Mario Draghi lascia. Ci aspettano sicuramente giorni bui e incerti

Giuseppe Conte, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi sono riusciti in un’impresa impensabile: mandare a casa Mario Draghi, il miglior presidente del Consiglio che potessimo sperare d’avere. La mossa prevedibile di tre leader che tra il futuro del Paese e uno spot elettorale hanno scelto di cominciare in questo modo la propria campagna elettorale.

Conte lo ha fatto per tentare di ricompattare il movimento dei 5Stelle che non riesce più a gestire. Berlusconi e Salvini per non lasciare troppo spazio a Giorgia Meloni o, chissà, per un accordo segreto con FdI per spianare la via alle urne.
Draghi è uscito da questa surreale vicenda a testa alta.
Con il suo discorso ha chiaramente detto che non è uomo da prestarsi ai giochini e alle bassezze di chi non è interessato al bene dei cittadini. E se nelle sue parole c’erano anche un paio di schiaffoni a Conte e Salvini è sicuramente perché già sapeva che in aula lo attendeva un agguato già scritto e deciso. Poco diplomatico, dicono alcuni. Per me un signore tutto d’un pezzo.
Ci aspettano sicuramente giorni bui e incerti.
Nicola Forcignanò