Libertà di stampa. Giornata internazionale: l’anomalia italiana

Il 3 maggio è la Giornata Internazionale per la Libertà di Stampa. Ci sono fior fiore di rapporti che dicono come nel mondo questa libertà è spesso una chimera. E ci sono altrettanti meno rapporti che  fanno capire come questa libertà, anche dove sembra scontato che ci sia, nei fatti non c’è. Tra questi Paesi c’è l’Italia. Certo, non siamo paragonabili a Paesi come Russia, Cina, Turchia e, non ultimo, Ungheria (che risalta per il fatto che è un Paese UE). Ma abbiamo il nostro bagaglio di vergogna e di anomalie.

Il barometro per questa libertà è uno solo: concorrenza. In cui lo Stato dovrebbe garantire una base di partenza uguale per tutti, e poi si affermino i migliori.

Per la carta stampata questa concorrenza sembra ci sia.

Non è così per radio e tv. E’ preoccupante che la Repubblica italiana abbia nei suoi principi fondanti questa libertà ma poi lo Stato se ne arroghi il monopolio (Rai), con “bastone e carota”:

– “bastone” facendosi pagare un’imposta da tutti i possessori di un apparecchio tv con la menzognera dizione di canone, anche se questi apparecchi vengono utilizzati dagli utenti per guardare la concorrenza della Rai;

–  “carota” concedendo briciole ai propri concorrenti (si pensi al mercato pubblicitario, unico guadagno per i concorrenti ma non per Rai).

Ogni tanto esplodono casi tipo Fedez (https://www.aduc.it/comunicato/rai+fedez+censura+aria+fritta+dei+pro+contro+no+all_32593.php). Aria fritta: tutti fanno i difensori della libertà, anche quelli che hanno il controllo attuale e prossimo della Rai (stanno per rinnovare il Cda, che si adeguerà alla nuova maggioranza di governo).

E’ questa libertà di stampa?

Qui il canale web di Aduc sulla Rai: https://tlc.aduc.it/rai/

 

Vincenzo Donvito, presidente Aduc