Nella risoluzione approvata dalla maggioranza in Parlamento si parla di “sostegno multidimensionale” all’ Ucraina. Questa formula rappresenta l’artificio lessicale preteso da Matteo Salvini per sostituire l’espressione “aiuti militari”. Una brutta storia.
Azione e IV, + Europa o lo stesso PD, oltre alle rispettive risoluzioni, avrebbero potuto presentare un emendamento aggiuntivo al testo della maggioranza. Si trattava di aggiungere dopo multidimensionale “inclusi i più’ avanzati mezzi di difesa aerea, indispensabili per neutralizzare missili, droni e bombe telecomandate”.
Non credo che la maggioranza avrebbe avuto il coraggio di respingere l’emendamento e forse Matteo Salvini sarebbe stato messo nell’angolo. Non si e’ trattato solo di un errore di tattica parlamentare, ma di scarsa lungimiranza rispetto a scelte di grande valore politico e umanitario.
E’ un dato di fatto (anche se Lega, AVS e M5stelle fanno finta di non saperlo) che una adeguata difesa aerea é in grado di salvare migliaia e migliaia di ucraini innocenti. Sospendere gli aiuti militari per la difesa aerea significa provocare motti più morti tra i civili.
A mio avviso accettando la formula ipocrita di Salvini Giorgia Meloni ha commesso il suo primo vero errore in politica estera. Se le posizioni del leader della Lega sono state pubblicamente apprezzate dal Cremlino, l’ ambiguità del testo approvato dalla maggioranza parlamentare ha irritato Kiev, le cancellerie europee e anche i decisori al di là dell’Oceano. Il momento é delicato. Sul piano diplomatico Marco Rubio é impegnato in un importante ricucitura delle relazioni tra Stati Uniti, Ucraina e i partner europei. Sarà bene che il Ministro Guido Crosetto – Salvini o non Salvini – invii al più presto gli aiuti militari di cui il popolo ucraino ha urgente bisogno. E’ oltre a tutto l’unica strada per salvare la reputazione internazionale dell’Italia che in questi giorni il cedimento di Giorgia Meloni alla Lega ha purtroppo fortemente incrinato.
Marco Mayer, docente Master di Cybersecurity della Luiss e al Master su Difesa e Sicurezza dell’Università di Palermo, collaboratore Aduc
