La schizofrenia europea di Lega e M5S

La schizofrenia è una disturbo psichiatrico caratterizzato dalla persistenza di modificazioni delle funzioni cognitive e percettive. Abbiamo pensato alla schizofrenia a proposito delle vicende riguardanti la votazione a presidente della Commissione europea della tedesca Ursula von der Leyen.

I due partiti al governo, Lega e M5S, hanno votato l’uno contro e l’altro a favore. Nulla di strano, si potrebbe dire, visto che si tratta di votazioni europee che possono avere motivazioni diverse dalla situazione italiana.

Una domanda basilare, sorge spontanea: perché hanno partecipato alle elezioni europee, visto che Lega e M5S, si sono dichiarati antieuropei e, addirittura, appena due anni fa, volevano uscire dall’euro, il che comporta, lo ricordiamo agli smemorati, l’uscita dalla Unione europea?
Evidentemente hanno cambiato opinione, direbbe qualcuno. Sì certo, e allora perché neanche due mesi fa entrambi i partiti hanno votato una mozione per l’introduzione dei minibot che aprirebbe la strada all’uscita dall’euro e, quindi, dall’Europa?

La schizofrenia, politica s’intende, ha trovato il culmine nel voto a favore del M5S a Ursula von der Leyen, che è una europeista convinta, ferrea sostenitrice del rigore economico e del rispetto delle regole.
Ha fatto sue le nostre posizioni, dichiara il M5S, per giustificare il voto favorevole.
Qui la modificazione delle funzioni cognitive e percettive è evidente.

La Lega, dopo aver trattato un posto da Commissario europeo, e aver fatto dichiarazioni di voto favorevole alla candidata von der Leyen, ha, nel giro di poche ore, cambiato opinione e votato contro.
Dobbiamo ancora capire perché la Lega, in Italia, si dichiara contraria alle sanzioni economiche contro la Russia e, in sede europea, vota a favore delle sanzioni medesime; allo stesso modo non comprendiamo perché Salvini annuncia la sua partecipazione alla riunione dei ministri degli Interni dei vari Paesi europei, per discutere di immigrazione e sicurezza, quando in un anno ha partecipato a solo 2 riunioni su 8.
Prima questi problemi non esistevano?
Anche qui la modificazione delle funzioni cognitive e percettive è evidente.

Scriviamo di questo perché il cittadino, in specie quello elettore, ascolta i giuramenti pubblici o le dichiarazione di impegni, prima delle elezioni, modificati, non solo dopo le elezioni, ma anche nei periodi successivi, con una alternanza di posizioni che solo l’assenso fideistico del cittadino giustifica.

Ci vengono in mente il gatto, la volpe e Pinocchio.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc