Il popolo ex-sovrano paga il conto del padrone!

Tenete presente che, non avere la propria “sovranità monetaria”, fa di noi cittadini, dei “pagatori di ultima istanza”. Ciò perché, senza sovranità monetaria, lo Stato dipende dai mercati finanziari per ottenere liquidità, poiché non può più stampare moneta autonomamente. In questo scenario, il prestatore di ultima istanza non è più la banca centrale nazionale, ma il mercato stesso, ossia gli investitori e le istituzioni finanziarie che acquistano titoli di Stato.
Di conseguenza, il pagatore di ultima istanza diventa il cittadino, perché se lo Stato accumula debiti che non possono essere coperti e garantiti da una banca centrale
sovrana, alla fine saranno i contribuenti a dover sostenere il peso attraverso tasse, austerità o riduzioni della spesa pubblica, pagando miliardi di interessi senza mai poter estinguere il debito e limitando la capacità di un Paese di gestire la propria economia in modo autonomo.
Il prestatore di ultima istanza infatti (nel nostro caso la €U attraverso la Bce), detta le condizioni su come i fondi prestati devono essere impiegati, attraverso quel particolare meccanismo delle “condizionalità”. In questo modo, si lega la concessione dei prestiti, vincolandoli a precisi progetti scelti dal “prestatore”. Possono essere imposti vincoli su austerità, privatizzazioni o deregolamentazione di mercati, per arrivare a imporre riforme strutturali e perfino cambiamenti significativi nel sistema economico e fiscale, che si traducono in una maggior pressione tributaria e controllo sui cittadini.
E ovviamente, da bravi “spettatori paganti” di questa commedia finanziaria, dobbiamo anche berci la storiella che il problema della spesa pubblica derivi dall’eccessivo debito pubblico. Peccato che sia esattamente l’opposto: i mercati finanziari, quei campioni di filantropia, non vedono di buon occhio Stati che spendono per migliorare le condizioni socio economiche dei propri cittadini.
Magari per qualcuno suonerà strano, sapere che, nessuno Stato, mai e in nessun tempo, ha realmente estinto il proprio debito. Certo, qualcuno ha provato ad attenuarlo, soprattutto quando le mani dei soliti speculatori stringevano troppo forte, e questo uno Stato sovrano può sempre farlo. Ma uno Stato senza la propria sovranità monetaria, non potrà mai ripagare il proprio debito in moneta, con una moneta presa a debito.
Forse è il momento di chiedersi perché si continuano a spendere miliardi di euro in parcheggi a pagamento, piste ciclabili disconnesse, ZTL e pseudo isole pedonali, mentre le vere necessità restano in secondo piano. Ciò di cui abbiamo bisogno sono strade sicure, ospedali funzionanti, scuole adeguate e infrastrutture moderne,
con personale sufficiente. La questione non è solo economica, ma profondamente politica: chi stabilisce le priorità di spesa e con quali criteri?
bilgiu