DIRITTI DEL LAVORO DA TUTELARE ANCHE IN TEMPO DI CRISI

Gentile Direttore, spettabile Redazione, la crisi di governo che viviamo in queste ore e i timori legati alle prime valutazioni non confortanti sulle  riforme della Giustizia, in relazione al PNRR, inducono AssoGOT – Associazione di Giudici Onorari di Tribunale – a ricordare che le tutele del lavoro rafforzano la democrazia e i settori in cui vengono attuate e vanno affermate sempre, anche e anzi SOPRATTUTTO in tempo di crisi.

per Assogot

Avv. Sandra Leo

Il Governo è al centro  dell’ ennesima crisi dovuta a rancori, insoddisfazione e confusione politica. L’Europa bacchetta Draghi – sia pur in modo soft – perché la riforma della magistratura onoraria  non segue i dettami eurounitari, inventandosi per l’occasione … “l’integrazione della lettera di messa in mora”. 

I magistrati onorari sono costretti a fare causa allo Stato e a rivolgersi alla CEDU per invocare quelle tutele essenziali che la Giustizia italiana nega oggi a loro, ma che potrebbe un domani, seguendo la stessa logica, negare agli altri cittadini, aprendo una falla che potrebbe presto inghiottire per intero lo Statuto dei Lavoratori. In questo senso, l’obbligo di rinuncia ai diritti pregressi (in gran parte indisponibili) dei magistrati onorari che accettino di confrontarsi con la farsa strumentale della procedura valutativa è un vulnus gravissimo cui una democrazia sana dovrebbe porre immediato rimedio.

Si diceva che sarebbe andato tutto bene e che sarebbe uscita dalla pandemia una società più giusta ed egualitaria ma così, per quanto ci riguarda, non è stato. Si poteva fare molto di più e invece la soluzione elaborata dal  governo Draghi e imposta a un inerme Parlamento  con la legge di bilancio di quest’anno persevera nell’ ambiguità, non offre alcuna certezza ai diretti interessati e non attua quanto con chiarezza indicato dalla Commissione europea e dalla Corte di Giustizia.

L’ Europa ci osserva e ci valuta. Il PNRR è una scommessa che il nostro paese rischia seriamente di perdere, mentre  una riforma corretta della magistratura onoraria avrebbe potuto consentire il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

E invece… Il ministero ha scelto nuovamente di mettere all’angolo i magistrati onorari, di cancellare il senso del loro lavoro e delle loro vite. Ha preferito dare ascolto alle frange più retrive e corporative della magistratura di ruolo, perdendo quella che poteva essere una grande occasione per ridare vigore, slancio e ritrovata dignità alla Giustizia.

Ministra, ora basta! Rilegga  la Costituzione e applicandone i principi con lealtà, ponga mano in modo giusto e decoroso alla nostra questione!

 

Il Direttivo Assogot