Daspo veneziano. Ma il senso del ridicolo? Sindaco Superman

Il Consiglio comunale di Venezia ha approvato un regolamento che dovrebbe limitare i danni dell’assalto turistico alla città. Per tutta una serie di comportamenti lesivi del decoro della città è prevista anche una sorta di Daspo urbano: l’espulsione del turista maleducato per un breve periodo dal territorio comunale… ma siccome i provvedimenti riguardano anche i residenti e chiunque si rechi in città (magari per lavoro), che fanno per questi ultimi… non verranno espulsi? E le norme costituzionali che dicono che tutti (anche i turisti) sono uguali di fronte alla legge, dove le mettiamo? Boh. Vedremo come la metteranno.

 

Ma c’e’ una parte di questo provvedimento che dà il senso del ridicolo… e quindi, purtroppo per tutti, sminuisce “l’autorevolezza dell’autorità”. Si prevede che chi spaccia droghe illegali sia punito con un’ammenda da 25 a 500 euro. “Urka – pensano gli amministratori veneziani che dovrà dire il cittadino che si sente colpito da insicurezza e disordine – questi del Comune ci danno dentro sul serio, anche per chi spaccia droga”. Peccato, però, che le norme del codice penale puniscono già, e anche in modo più pesante, coloro che spacciano droghe illegali. Si aggiungerà la multa comunale? Ne dubitiamo.

La questione vale la pena di essere affrontata perché indica un preciso disegno amministrativo: fare effetto sugli amministrati, far vedere che il Comune ti mette in salvo da tutto (dalla culla alla tomba?), anche quando questo non serve perché è già previsto che tu – amministrato dai codici nazionali e non solo dalle norme comunali – sei già
tutelato. Una sorta di ricerca dell’effetto “Sindaco Superman”. Anche qui vedremo.
In questo mare di ridicolo e di incostituzionale, un pregio dobbiamo riconoscerlo all’amministrazione di Venezia: non ha usato il metodo fiorentino, cioè il Daspo urbano (allontanamento) di coloro che hanno una denuncia pendente per un qualche reato, anche se non c’é nessuna condanna. Un pregio che, però, non assolve dai rilievi che abbiamo elencato.

Vincenzo Donvito, presidente Aduc