Chiacchiere da bar: CHE CAS…OTTO QUESTA MESSINA

Caro Roberto Gugliotta, direttore di IMG Press, io ho fatto per 40 anni lo “sbirro” per me il migliore lavoro al mondo. Non ero un pantofolaio e ascoltavo ben volentieri il malaffare degli altri. Oggi per un minuto di sofferenza, di demenza senile, anziché uscire allo svincolo Messina Centro, sono uscito a Messina Boccetta, perché mi volevo godere il panorama a Cristo Re…

Peccato che quella breve distanza mi è costato 90 minuti di perdita di tempo. Sono anni che.accade questo. Lei mi potrà rispondere e tu che facevi il fruttivendolo? (massimo rispetto per i fruttivendoli) io le rispondo non mi sono interessato di vicende che riguardavano il CAS. Nella mia ignoranza ho letto qualcosa d’indagine remota. A mio avviso refertata bene dai colleghi però indagine poco fortunata per gli inquirenti. Non me ne voglia direttore: siccome io sono o meglio ero “un manettaro” auspico che qualcuno, accertata la penale responsabilità, possa pernottare nel famoso hotel Gazzi perché fu pure un hotel (se la memoria non mi inganna anno 2005) dove qualcuno, nonostante detenuto, comunicava con malavitosi, liberi, servendosi di un cellulare (quell’indagine denominata originariamente “case basse” e poi rinominata “ricarica-case basse” con molta modestia e normale professionalità, partecipai pure io. Le indagini permisero all’A.G. competente di eseguire numerosi O.C.C.. La conclusione è: perché deve pagare l’utente? Bisognerebbe che qualche responsabile o meglio dirigente di quell’azienda rivelasse i nomi dei responsabili dei ritardi e quant’altro a costo, qualora fossero stati commessi reati nella vicenda, di farsi ammanettare lui stesso.

Mi scusi direttore questo è lo sfogo di un ex sbirro. Chiedo venia per l’esposizione dello scritto e per eventuali errori che i “dotti” leggendo riscontrassero.

Lettera firmata