Amministrative Messina: e tu che cosa farai dopo il voto?

Portrait of a Gambian boy on board the Bourbon Argos after being rescued. from a inflatable boat.

La campagna elettorale per le Amministrative di Messina ha proposto una serie di problemi e messo sotto i riflettori candidati buoni e altri meno. Ha portato a galla storie, miserie, salti della quaglia e tradimenti.

 

Per certi versi vorrei che la campagna elettorale continuasse tutto l’anno: solo così i cittadini potrebbero avere un contatto diretto con i loro amministratori. E solo così gli amministratori girerebbero nei quartieri più a rischio.

Ma è solo una suggestione, tanto sappiamo tutti come finirà: dopo il voto i cittadini, le fasce deboli, i precari, gli ultimi non sono più utili per comunicati e foto di circostanza.

A chi importa del volto del sofferente, del malato ricoverato? A chi farà piacere guardare gli occhi di un barbone, di un bisognoso, di uno dei tanti poveri che questa politica ha creato a suo uso e consumo?

Ci fanno sentire a disagio nel cercare lavoro mentre dovrebbero essere loro a doversi vergognare per aver prodotto, chi più, chi meno, solo fuffa e fallimenti.

Osservando le foto che quotidianamente gli uffici stampa, di questo o quel candidato, inviano ai media, io vedo sempre il volto degli ultimi. Ultimi, usati e abusati dalla politica che crea solo false illusioni. Epperò, è grazie a loro, ai malati, ai barboni, ai precari, ai sofferenti che io mi avvicino sempre più alla mission della mia professione: dare voce a chi non ha possibilità di parlare, di raccontare lo schifo che produce la politica complice di banche, segreterie e coppole.

Per me il giornalismo è questo. Altri si comportano diversamente? Mi dispiace per loro: hanno svenduto la dignità.

Ai candidati che saranno eletti auguro di comportarsi in maniera diversa dei precedenti e, se rieletti, di fare ammenda dei propri errori: perché se Messina vive tante emergenze loro di colpe ne avranno.

Qualunque Amministrazione fa quello che tu Consigliere gli permetti di fare.

E allora scopriamo quanto ci sia bisogno di cura e di fare cose difficili, come scrive Gianni Rodari: guardare, ascoltare, avere pazienza. Ma soprattutto lavorare per il bene di tutti.

Ci sono politici per cui la propria dignità è tutto e altri per cui non è che un armadio pieno di scheletri.