Al M5S interessano i voti non il popolo

“Il M5S è in sofferenza perché nei sondaggi stanno calando. Sono molto preoccupati perché Salvini è circa al 35-36% e loro scendono al 26-27%. Quindi, dicono: “Quali sono i temi che ci possono aiutare in campagna elettorale?”.

Sono le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, alla cancelliere tedesca, Angela Merkel, durante il vertice economico a Davos (Svizzera).

E’ la conferma di quanto affermiamo da tempo: al M5S, e alla Lega, interessano i voti non il popolo e adottano politiche di consenso elettorale anche a danno del popolo stesso.

Si comprende perché è stato chiamato in soccorso Alessandro Di Battista, che racconta fregnacce però è mediaticamente efficace. Ecco allora il Tav, il Franco coloniale, la Francia e la Ue, tutti obiettivi per individuare un nemico per consolidare il proprio elettorato.

Si comprende perchè Matteo Salvini batte sul tasto dei migranti, quando due terzi dei problemi sono stati risolti dal suo predecessore, Marco Minniti. Ricordiamo, a proposito, che a maggio 2018, con il governo Gentiloni, il numero degli sbarchi era diminuito dell’80% e che, dal 2015 al 2018, il numero degli ingressi illegali in Europa è diminuito del 95%.

Anche il Consiglio d’Europa, che è una organizzazione internazionale non legata alla Ue, in un documento, rileva “l’aumento dei discorsi d’odio da parte dei politici”, diffusi sui media e internet.

Insomma, tutto si tiene: la Lega e il M5S sono impegnati in campagna elettorale per acquisire elettori.

E del popolo? Chi se ne frega.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc