ACTIONAID: FINANZIAMENTI DELLE BANCHE GLOBALI A CRISI CLIMATICA 20 VOLTE SUPERIORI RISPETTO A SOLUZIONI PUBBLICHE PER CONTRASTARLA

La crisi climatica sta ricevendo dalle banche private finanziamenti ben 20 volte superiori rispetto ai finanziamenti dei governi del nord del mondo per le soluzioni che potrebbero arginarla. L’analisi dei flussi finanziari in 134 Paesi del Sud globale mostra che le principali banche private mondiali hanno complessivamente investito 3,2 trilioni di dollari nell’espansione dei combustibili fossili, mentre 370 miliardi di dollari sono i fondi destinati sotto forma di prestiti e garanzie all’agricoltura industriale.

 

È quanto emerge dal recente rapporto “How the Finance Flows” di ActionAid, che sottolinea il ruolo delle banche private mondiali nell’espansione all’industria dei combustibili fossili e all’agribusiness. Parallelamente, il sostegno finanziario dei governi del Nord a favore dei Paesi in prima linea nella crisi climatica è stato stimato in circa 21-24,5 miliardi di dollari nel 2020. Uno squilibrio che sta gravemente danneggiando le comunità in Africa, Asia e America Latina.   

Fra i gruppi bancari principalmente responsabili dei finanziamenti al settore dei combustibili fossili e dell’agribusiness figurano tra le altre HSBC, BNP Paribas, Barclays, Citibank, JPMorgan Chase e Mitsubishi UFJ Financial, con sede negli Stati Uniti, in Europa, in Cina e in Giappone.  

A beneficiare maggiormente dei finanziamenti per pratiche agricole industriali spicca la Bayer, che dal 2016 ha ricevuto circa 20,6 miliardi di dollari. Bayer – che possiede anche l’azienda di biotecnologie un tempo nota come Monsanto – è il secondo produttore mondiale di prodotti agrochimici, che a loro volta contribuiscono in modo determinante alle emissioni di gas a effetto serra.   

  

Per affrontare questa emergenza è necessaria una trasformazione radicale dei sistemi energetici e alimentari: soluzioni come l’energia rinnovabile e l’agroecologia possono garantire il soddisfacimento delle esigenze locali di sicurezza alimentare, ridurre la deforestazione, limitare l’accaparramento di terre e sostenere i mezzi di sussistenza e le economie delle comunità del Sud globale. I finanziamenti a supporto dell’agricoltura industriale nel Sud globale stanno accelerando la crisi climatica danneggiando le comunità di piccoli agricoltori che stanno perdendo le proprie terre e i propri mezzi di sostentamento a causa dell’espansione dei giganti dell’agroalimentare. Ad esempio, i principali fattori di deforestazione in Amazzonia e nel Cerrado – una vasta area di savana tropicale in Brasile – sono la produzione di carne bovina e la soia, utilizzata principalmente come mangime per gli allevamenti.  

  

ActionAid chiede pertanto alle aziende finanziate da banche private oggetto della propria ricerca, ma anche da fondi assicurativi, fondi welfare pubblici e banche partecipate dagli Stati un’immediata interruzione dell’espansione dei progetti legati al business dei combustibili fossili e dell’agribusiness. Ai governi l’organizzazione chiede una maggiore regolamentazione dei settori bancario e finanziario per fermare il finanziamento dell’espansione dei combustibili fossili e la promozione di transizioni giuste verso soluzioni sostenibili.