#2_giugno, #Mattarella e i #social

#Mattarella e i #social. Escludendo gli atteggiamenti offensivi i social con le contenute critiche, osservazioni e auspici anche in questa patologica rappresentazione italiana hanno inciso, svolgendo il loro ruolo.

 

Su #Facebook e su #Twitter si è inteso estendere la discussione pubblica, che, seppur virtuale, ha condotto a sintesi le diverse dinamiche germinate e cristallizzatesi attorno ai vari soggetti istituzionali.
La Presidenza della Repubblica, nello svolgimento del ruolo attribuito dalla#Costituzione, pur dimostrandosi ondivaga alla fine è riuscita a dare quell’impulso calcolato agli interlocutori parlamentari e politici, mostrando, di necessità, di saper tessere una trama in cui dimostrare capacità d’innesto tra riconoscimento delle pluralità democratiche e moral suasion. L’esito ottenuto ha dato prova che la democrazia in Italia non può accettare per sempre i colpi di mano, i dinieghi illegittimi nonché gli arbitrari gesti senza far sentire la natura e la portata dell’art.1 Costituzione ove chiaramente si indica e professa che la sovranità appartiene al popolo. Anche in questo caso il dibattito pubblico anche sulle piattaforme virtuali ha evitato che su questo paese si potesse insinuare una pericolosa deriva liberticida, che calpestasse la libera espressione di voto (i cittadini il 4 marzo) e di opinione (nella figura di #Paolo_Savona) quando si sono espresse legittime considerazioni critiche nei riguardi di un’Europa che con i propri gesti, che la situano a confine con i regimi tecnocratici, rischia di seminare a più riprese scetticismo e diffidenza. Il popolo italianosi è dimostrato sensibile e ha partecipato alla discussione pubblica sollecitando una inversione di marcia: opzione alla fine ascoltata dal Quirinale. I cittadini, dando voce ad una civile protesta, hanno manifestato un umore critico nei confronti di chi prova, in ogni occasione, a sottoporre a tutela uno Stato sovrano, introducendo surrettiziamente elementi tecnocratici, con cui sottomettere le coscienze libere. La nazione italiana anche in questo caso è riuscita a dare dimostrazione di buona tenuta, di civile confronto e di corretta dialettica. Certo #Cottarelli(dimostratosi servitore ligio dello Stato) e l’impeachment (pur in presenza di violazioni di norme costituzionali) sono stati temi improntanti più all’improvvisazione occasionale e irrazionale, tuttavia il risultato finale ha rassegnato decoro alle Istituzioni, che domani potranno celebrare insieme a tutti gli italiani la festa della Repubblica all’insegna del rispetto per il senso dello Stato.

 

Rino Nania