SONO I FARMACI LA MAGGIORE PREOCCUPAZIONE DELLE DONNE CHE SONO IN ATTESA DI UN BAMBINO, CHE LO DESIDERANO O CHE LO STANNO ALLATTANDO

ASM dal 1988 offre gratuitamente il Filo Rosso, un servizio telefonico e via e-mail di consulenza medica sulla salute durante la gestazione, nella fase preconcezionale e in allattamento, gestito da specialisti in ostetricia e genetica. I dati rilevati nel 2020 offrono un interessante campione degli argomenti più importanti sui quali le donne chiedono chiarimenti e rassicurazioni.

È la gravidanza a calamitare quasi due terzi dei quesiti (62,5%), seguita dall’allattamento con il 20%, e dalla fase preconcezionale, sulla quale desidera una consulenza il 17,5% delle utenti. Al centro dell’attenzione femminile si trova certamente l’uso dei farmaci, che assomma il 47,2% delle richieste fatte agli specialisti di ASM. Un dato molto confortante, che denota un alto grado di consapevolezza, riguarda i quesiti prospettici sui medicinali, che rappresentano l’80% del totale. Ciò significa che il parere medico aggiuntivo viene richiesto prima di assumere (o di continuare ad assumere) il preparato farmaceutico che è stato prescritto. Curiosamente, questo atteggiamento cautelativo è più diffuso durante l’allattamento (94,2%) e prima del concepimento (83%) rispetto ai nove mesi dell’attesa (75%).

Il sistema di rilevazione delle chiamate al Filo Rosso permette di conoscere la quota delle domande riguardanti gli psicofarmaci: sono un quinto (20,29%) di quelle sull’uso delle medicine, e il 90% è prospettica. Viene quindi correttamente percepita la necessità di una maggiore informazione preventiva su questa categoria farmacologica, il cui considerevole peso ha d’altronde un indubbio significato sociale. Ma anche sul complesso degli argomenti oggetto delle consulenze prevalgono largamente, con quasi i tre quarti del totale (73,05%), le domande poste in prospettiva, prima di agire.

Subito dopo i farmaci, il tema oggetto di maggiore interesse è quello delle patologie materne, con il 28,6% delle richieste. Seguono le situazioni fisiologiche, con il 4,17%, e l’argomento di maggiore attualità, il COVID-19, con il 2,08 per cento. La pandemia non è quindi al centro dei pensieri delle gestanti (soltanto l’1,1% ha domandato chiarimenti durante la gravidanza), mentre attira maggiore interesse in chi sta allattando (6,25%). Le patologie della gravidanza (8,22%) e dell’allattamento (5,56%) riscuotono una certa attenzione nei rispettivi campi, come pure i problemi vissuti nelle gestazioni precedenti, molto presenti nelle consulenze sulla fase preconcezionale (19,05 per cento). Scarso il peso (1,81%) dei quesiti in materia di agenti fisici (radiografie, TAC e risonanze) e di agenti tossici (1,39%). Un’indicazione positiva, quest’ultima, dato che nella categoria in questione è incluso l’utilizzo di alcol e droghe.

La scomposizione delle chiamate per livello di istruzione evidenzia che le laureate rappresentano la metà delle utenti (49,75%) e che il 38,48% ha un diploma di Scuola Superiore. Soltanto il 7,84% dichiara la Licenza Media. Un dato che potrebbe anche essere interpretato come un segnale preoccupante della minore propensione o possibilità di informarsi da parte delle fasce meno istruite della popolazione femminile.

Venendo all’età di chi si rivolge al Filo Rosso, quasi i due terzi (65,20%) delle donne che chiamano gli specialisti di ASM hanno fra i 30 e i 40 anni, ma c’è una quota dell’11,52% che ha superato i 40, mentre il 22,30% si colloca fra i 20 e i 30 anni. Un quadro che conferma quello nazionale tracciato dall’ISTAT nel suo rapporto demografico sul 2020, che vede l’età media di chi partorisce un bambino elevarsi a 32,2 anni, e la fecondità delle trentenni superare quella delle ventenni. Degno di nota il dato sulle ultraquarantenni che pongono domande prima del concepimento: quasi raddoppiato (21,31%) rispetto alla media generale, a denotare una propensione a ritardare il progetto della maternità, che forse non sempre si traduce nella realtà di una gravidanza.