Quante bufale su Papa Francesco. La grande riforma del papa argentino

di ANDREA FILLORAMO

Sono passati 8 anni da quando, durante un Concistoro, Benedetto XVI, che allora aveva 86 anni (oggi quindi ne ha 94), rivolgendosi in lingua latina ai cardinali, lesse, con voce solenne ma serena, un documento, in cui comunicava le sue indiscutibili dimissioni da pontefice della Chiesa Cattolica.

Fra l’altro egli scandiva: “Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”.

“Se un Papa si rende conto che non è più in grado “fisicamente, psicologicamente e spiritualmente, di assolvere ai doveri del suo ufficio, allora ha il diritto e, in alcune circostanze, anche l’obbligo, di dimettersi”: così egli aveva detto nel 2010 nel libro-intervista del 2010 “Luce del mondo”, alludendo alla sofferenza di Papa Giovanni Paolo II, che aveva percorso l’ultimo tratto della sua vita, portando la croce della vecchiaia e della malattia

Sono sufficienti queste poche parole che ufficializzano le motivazioni delle sue dimissioni, che sostanzialmente derivano, quindi, dal peso e dai disagi dell’età avanzata, che è un evento prettamente naturale e fisiologico, nei cui confronti il Papa subiva, come tutti, i cambiamenti di vario genere, fisici, psichici, legati al proprio decadimento fisico e fors’anche dai grandi problemi della Chiesa, non facili ad affrontare e risolvere.

Che il Papa si sia veramente dimesso che non significa “abdicare” (termine, quest’ultimo, che si adatta alle altre monarchie aristocratiche ma non al papato) l’ha detto con chiarezza, egli stesso quando ha affermato:

Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20.00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice“.

Bando, quindi, alle bufale, alla confusione di parole che si diffondono nella Rete, facendo apparire il Papa emerito un papa che non avrebbe del tutto rinunciato al papato e Papa Francesco, quindi, come un antipapa.

Tutto questo avviene nel campo cattolico tradizionalista, che non ha più argomenti per contrastare la grande riforma del papa argentino, che cerca di fermare ad ogni costo.

È degli ultimi giorni, per esempio, quanto, un giurista, il professore Antonio José Sánchez Sáez, afferma quando sostiene che Papa Francesco in realtà sarebbe un Pontefice “impostore” in quanto messo al Soglio Pontifico, “forzatamente” dalla massoneria ecclesiastica. Il tutto in risposta alla “mossa” di Benedetto XVI il quale si sarebbe dimesso ma non avrebbe abdicato formalmente – egli dice – rimanendo così Papa e “invalidando” il suo successore. Questo, ovviamente, non gli farebbe onore certamente al Papa emerito.

Sono queste tesi assurde in parte già discusse in Italia dal giornalista e saggista Antonio Socci.

«La stragrande maggioranza – scrive il prof. Sanchez Saez –  pensa che il card. Bergoglio sia un cattivo papa, ma in fondo il papa. Criticano i suoi deliri, ma lo considerano un padre. E questo lo rafforza di più. Altri sono semplicemente cattolici mondani, contenti delle sue innovazioni. Infine, altri sospettano che Francesco sia un impostore, ma non osano parlarne in pubblico».

Il papa emerito Benedetto, sicuramente ha letto queste “panzane” e ritengo che non possa e non debba permettere di passare alla storia come un papa che irresponsabilmente per una manovra di palazzo massonica, si è dimesso, lasciando il passo, con una “mossa” assurda e incomprensibile, ad un pontefice “ fasullo”, una “ testa di legno“, addirittura un  impostore” e interrompendo così la successione papale.

Non è difficile capire che la Chiesa non è un’azienda. Se il suo capo si dimette e non ha bisogno di abdicare, non può essere sostituito, come può avvenire appunto, in un’azienda, da un prestanome, da un amministratore di fatto, che lo sostituisce in tutto e per tutto, almeno dal punto di vista formale senza però assumersene pienamente la funzione.

Il Conclave dei Cardinali, nel 2013, ha regolarmente e canonicamente eletto Sommo Pontefice il Cardinale Bergoglio che non si è tirato indietro nel compito faticoso di ristrutturazione della Chiesa, alla quale aveva dato inizio il suo predecessore, che, ad un certo punto ha “mollato”, sia per le difficoltà che ha dovuto affrontare, sia per l’età che avanzava.

Non ci resta che ringraziare Iddio che ha provveduto ad affidare la sua Chiesa in ottime mani, Papa Francesco.