PRIMA GLI ANGELI CUSTODI POI I NONNI

Non ho nulla contro i nonni, ma credo che sia opportuno per un cristiano, il 2 Ottobre, fare posto agli Angeli Custodi, che fanno tanto bene ai nostri bambini e non solo a loro.

 

«Il fatto che oggi nella dottrina e nella prassi pastorale del cattolicesimo si parli sempre meno dell’esistenza e del ruolo degli angeli è un segno evidente di una crescente protestantizzazione dottrinale di alcuni settori della teologia cattolica». Lo scrive don Marcello Stanzione nell’introduzione al suo libro, «Contatti con l’Angelo Custode. Aneddoti, leggende e storie di incontri celesti», pubblicato da Sugarco Edizioni nel 2014.

Don Marcello nel testo racconta alcuni frammenti di storie scritte da santi, beati, religiosi, su innumerevoli uomini e donne che hanno avuto il sostegno degli Angeli Custodi. Se ne possono contare ben 191 storie, tutte di facile lettura nel testo pubblicato dalla casa editrice milanese.

«Le storie sugli Angeli custodi come protettori – scrive Stanzione – riaffermano la divina trascendenza e criticano una visione secondo la quale Dio è ampiamente rimosso dalla realtà fisica, quando invece tramite i suoi angeli agisce su di essa».

San Tommaso d’Aquino, conosciuto come il «Dottore angelico», si raffigurava la vita come un viaggio pieno di pericoli, e gli angeli custodi come guide per affrontarli. In tutte le credenze antiche e medievali, gli angeli sono visti come quelli che ci proteggono dalle insidie e le ostilità del mondo. «I demoni e altri avversari si appostano ad ogni curva della strada, pronti a tendere un’imboscata. Ma, grazie a Dio, il Signore sempre ci dà aiuto. Ad ogni credente è stato assegnato uno speciale angelo, per guidarlo, custodirlo, illuminarlo e accompagnarlo nel suo cammino».

In duemila anni, la dottrina sugli angeli custodi, scrive Stanzione, «è stata usata per rispondere alle più pressanti questioni teologiche».

Dalla Controriforma fino al Vaticano II, la fede negli angeli custodi è stata fortemente manifestata nella Chiesa. Molti ricordano le abitudini a pregare al mattino e alla sera agli angeli custodi. «Questa e molte altre pratiche devozionali cattoliche hanno rafforzato l’associazione angeli custodi/bambini, un’associazione mentale che resiste ancora in questo nostro mondo sempre più secolarizzato».

A questo proposito esiste un bellissimo dipinto dove ritrae un bambino e una bambina che attraversano un ponte pericolante, con i loro angeli custodi che conducono per mano i fanciulli. Tuttavia avverte Stanzione, da qualche tempo è cresciuta l’attenzione sugli angeli e non sono solo tra i cattolici. «Gli angeli offrono una protezione miracolosa – sottolinea il sacerdote campano –  innumerevoli storie parlano di rocambolesche fughe da palazzi in fiamme, di incidenti d’auto scampati, di inquietanti inseguitori elusi […]Ma, gli angeli offrono molto più che la custodia del corpo fisico. Essi aiutano anche con ogni tipo di supporto emozionale. Danno conforto quando si è depressi, forza quando si è deboli, vigore quando si è tiranneggiati da una voce interna che isola e autocondanna. Gli angeli aiutano a realizzarci e a tirar fuori il meglio di noi».

Don Marcello che è uno dei più conosciuti esperti di angeologia in Italia spiega come l’esistenza degli angeli è una verità di fede. Ne danno una chiara testimonianza sia la Scrittura che la Tradizione. Infine viene ribadita anche nel Catechismo della Chiesa Cattolica ai numeri 328-335. «Numerose manifestazioni angeliche si trovano nella agiografia cristiana. Nella storia della vita di molti nostri santi cattolici spesso leggiamo di angeli che appaiono e parlano con loro, di solito si tratta del loro angelo custode». Don Marcello ci tiene a precisare che, «tutte queste angelofanie differiscono da quelle riportate nelle Sacre Scritture, perché esse vertono interamente e unicamente sull’autorità umana e dunque non possono competere con nessuna di quelle riportate nei Libri Sacri». Pertanto, «La prova storica non è sempre la stessa in questi riferimenti di visioni private e apparizioni di angeli. Quelle, per esempio, che sono stae trovate negli atti autentici dei martiri sono spesso fittizie o leggendarie».

Il libro di don Stanzione è una raccolta di aneddoti, leggende e storie accertate e ben documentate, raccolte in diversi anni (nel raduno carismatico nel messinese, ci ha raccontato come e quanto ha speso nei vari archivi per raccogliere tutte le informazioni su gli angeli).

«Contatti con l’Angelo Custode», rappresenta un libro di accattivante lettura, si tratta di un’ampia panoramica dell’azione degli angeli nei nostri confronti.

Le tante e brevi schede che il sacerdote campano ci offre sono una forte testimonianza dell’esistenza degli angeli custodi. La storia della Chiesa è piena degli interventi degli angeli, dai primi secoli, quando si rendono visibili ai primi martiri, ai loro compagni, guardiani, ma anche ai loro carnefici.

Le apparizioni e gli interventi continuano nei secoli, da San Francesco d’Assisi a Tommaso d’Aquino, Caterina Emmerick, Pio IX, San Giovanni Bosco, per giungere ai nostri tempi, con Gemma Galgani, Faustina Kowalska, Padre Pio da Pietrelcina, Natuzza Evolo.

Prima di concludere mi sembra importante chiarire una distinzione che fa nelle conclusioni don Stanzione. Mi riferisco alla «visione immaginativa», e a quella «corporale», che hanno avuto i santi degli angeli. Attenzione, scrive don Marcello: «visione immaginativa non vuol dire allucinazione, ossia visione di un oggetto che non esiste, ma percezione con un atto del cervello di un oggetto reale che lo impressiona direttamente. Non vi è opposizione tra visione immaginativa e visione corporale, ma grande affinità». Il padre spiega meglio: «In entrambi i casi l’immagine è formata da un agente esterno e spirituale: solamente che nel primo caso essa è presentata semplicemente al cervello del veggente, nel secondo ai suoi sensi corporali». Pertanto l’esperto padre Stanzione conclude: «occorre quindi ammettere che molte manifestazioni angeliche, narrate in questo libro, sono stae solamente delle visioni immaginative».

 

 

                      Domenico Bonvegna

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