Oblio e ricordi: Chiesa, suore, preti e abusi sessuali

Nel mio libro “Oblio e ricordi”, edito nel 2016, pur con il timore di non essere creduto nel mettere troppo in evidenza quelle che sono le “nefandezze sessuali” dei preti che abusano persino delle suore…

 

di ANDREA FILLORAMO

Nel mio libro “Oblio e ricordi”, edito nel 2016, pur con il timore di non essere creduto nel mettere troppo in evidenza quelle che sono le “nefandezze sessuali” dei preti che abusano persino delle suore, a pagina 217, così scrivevo: “Basta consultare i giornali, e si legge di preti che molestano suore, preti che abusano di suore, preti che costringono ad abortire le monache con cui hanno avuto rapporti sessuali” e aggiungevo: “Nel 2000, l’abatessa Ester Faugman, dopo aver deplorato la situazione sessuale nel mondo ecclesiastico continua la sua denuncia spiegando come nei paesi meno sviluppati, cioè in quelli nei quali la sfrontatezza è incoraggiata dall’inefficienza delle autorità civili, i preti possano arrivare ad abusare delle suore con tanta disinvoltura da usare i conventi come se fossero dei bordelli: è una prassi naturale vedere un prete presentarsi a un convento per chiedere che gli venga concessa una religiosa per sfogare le sue voglie sessuali”. Un vero scandalo che il Papa (Benedetto XVI) ha cercato ancora una volta di riparare inviando alle conferenze episcopali d’Australia, di Tahiti, Samoa e Tonga un “e-mail carico di scuse per gli abusi sessuali commessi dai sacerdoti nei confronti delle popolazioni locali”.
A conferma delle notizie date, nel mio libro citavo in nota il quotidiano “la Repubblica” che il 20 marzo 2001 scriveva: “Il 40% delle religiose U.S.A. ha subito abusi sessuali da parte di preti e suore. Sarebbero almeno 34mila su un totale di circa 85mila le suore vittime di abusi sessuali negli Stati Uniti, una cifra pari circa al 40%. Lo rivela un sondaggio del 1996 rimasto finora sconosciuto, finanziato in parte da alcune congregazioni religiose ed effettuato da un gruppo di ricercatori della Saint Louis University.”
Non pensavo anche lontanamente allora che le notizie che io davo sarebbero state confermate dal Papa che sull’aereo di ritorno dal suo viaggio negli Emirati Arabi Uniti, ha risposto ad alcune domande dei giornalisti e per la prima volta ha ammesso che ci sono stati sacerdoti e vescovi che hanno abusato sessualmente delle suore.
Queste sono le sue parole: “è vero, dentro la Chiesa ci sono stati anche dei chierici che hanno fatto questo. In alcune culture è un po’ più forte che in altre, non è una cosa che tutti fanno, ma ci sono stati sacerdoti e anche vescovi che lo hanno fatto. E io credo che si faccia ancora, perché non è una cosa che, dal momento in cui te ne accorgi, finisce. La cosa va avanti così. È da tempo che stiamo lavorando su questo. Abbiamo sospeso qualche chierico, mandato via, per questo. Non so se è finito il processo, abbiamo dovuto sciogliere qualche congregazione religiosa femminile che era molto legata a questo, una forma di corruzione. Non posso dire: ‘A casa mia questo non c’è…’. È vero. Si deve fare qualcosa di più? Sì. Abbiamo la volontà di farlo? Sì. Ma è un cammino che viene da lontano”.
Come i suoi predecessori, fino a quel momento Papa Francesco non aveva mai detto niente di significativo a riguardo.
Superando l’imbarazzo che ci danno queste notizie, riguardanti un grave problema della vita delle suore che appare “globale e pervasivo, grazie allo status di seconda classe nella Chiesa e alla loro sottomissione agli uomini che lo controllano” dobbiamo necessariamente ammettere che una dopo l’altra crollano le “coperture” della vita sessuale dei preti, gestita a largo raggio, tanto da comprendere non solo bambini ma persino le “spose di Cristo”, delle quali nulla si dice sulla loro attiva partecipazione al “banchetto del sesso” che, da altre fonti sappiamo, però, che, almeno per alcune di loro è attivamente partecipato.
Del resto, sappiamo che anche le suore, come i preti pagano lo scotto di una distorta dottrina concernente la sessualità.
La presunta partecipazione delle suore aprirebbe sicuramente un nuovo capitolo sulla castità di genere, ma non sminuirebbe la responsabilità di quei preti che abusano delle suore.
Sappiamo che anche le suore stanno cominciando a denunciare pubblicamente anni di inerzia da parte della Chiesa.
Oggi la massima fiducia va a Papa Francesco che nella “Lettera al popolo di Dio” dove ribadisce la linea della tolleranza zero sugli abusi sessuali commessi da preti e religiosi scrive che “(……) il dolore di queste vittime è un lamento che sale al cielo, che tocca l’anima e che per molto tempo è stato ignorato, nascosto o messo a tacere”.