Mons Accolla: Voglio chiedere al Santo Padre un suo impegno per la questione migranti

di ANDREA FILLORAMO

Certamente Mons. Giovanni Accolla, arcivescovo metropolita di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela, da quel che so, da quel che mi è stato riferito e da quanto apprendo attraverso la Rete, non è un vescovo che ama il protagonismo; non si mette, quindi, in mostra ma preferisce svolgere il suo ministero con la semplicità di un buon padre di famiglia.

 

Il suo è un parlare sobrio, misurato, privo, quindi, di inutile retorica, che non attinge dai libri di teologia ma dalla viva voce dei Vangeli, ai quali fa riferimento. Alla luce del Vangelo egli, quindi, ha rilasciato una dichiarazione, che ho rintracciato su Internet, fatta alla vigilia della visita del Papa in Sicilia, in cui per accenni solleva la questione dei migranti, ritenuta da molti quasi l’unico male dell’Italia.

Egli sa che non è proprio così, anche se molti “stanno dietro” al “leader” di turno che dichiara di agire in nome della volontà popolare, ma è impegnato in deliberate campagne di disinformazione. A questo gioco, chiamiamolo pure populistico, l’arcivescovo Accolla non ci sta. Egli sa che l’opinione pubblica viene plasmata sfruttando contraddizioni e disagi, e viene incoraggiata la xenofobia per renderla in sintonia con chi la manovra.

L’arcivescovo di Messina, inoltre, nel silenzio dell’episcopato italiano che, da quel che mi risulta, ha taciuto sulle accuse gratuite al Papa Bergoglio, in quella dichiarazione, esprime solidarietà al papa “per le accuse che di recente gli sono state fatte da un alto prelato”. Riporto, pertanto, tale dichiarazione colla certezza che possa offrire spunti interessanti di discussione e di approfondimento nelle sedi opportune.

L’arcivescovo così dice: “Voglio chiedere al Santo Padre un suo impegno per la questione migranti, su cui ha già fatto molto e che sta a cuore anche a lui. Bisogna eliminare la cultura del respingimento e far crescere quella dell’accoglienza che tra l’altro, è un valore tipico del nostro popolo siciliano. Bisogna fare questo, nonostante al momento i consensi elettorali sembrano andare verso un’altra direzione.

Voglio esprimere la nostra solidarietà nei confronti del Pontefice per le accuse che di recente gli sono state fatte da un alto prelato. Ritengo che il Papa si sia sempre battuto all’interno della Chiesa contro chi non assolveva in modo lineare gli impegni di carattere pastorale o si è macchiato di delitti. Non è stata corretta la modalità con cui sono stati denunciati alcuni problemi e in particolare il Papa, senza rispettare la dignità della persona.

Penso che il Santo padre qualsiasi scelta abbia fatto non abbia smesso di denunciare e sicuramente si sarà interrogato sul modo di agire di alcune persone della Chiesa. Ha fatto questo nel massimo rispetto delle vittime e con grande travaglio interiore”. Mons. Accolla è ancora all’inizio del suo episcopato a Messina ma si è certi che scriverà con le sue parole e con la sua pastoralità una delle più belle pagine della storia della città dello Stretto.