Migranti: una possibile soluzione da Mygrants. #Controcanto, blog di Poalo Iabichino su Vita

Il nuovo blog Controcanto di Paolo Iabichino, all’interno del sito di Vita.it, il “mensile dedicato al racconto sociale, al volontariato, alla sostenibilità economica e ambientale e, in generale, al mondo non profit”, racconta la storia della startup Mygrants e del suo fondatore Christian Richmond Nzi che, attraverso un’applicazione, offre una possibile soluzione allo scottante tema dell’immigrazione…

“È insopportabile il racconto dell’immigrazione come minaccia. La paura usata per scardinare la vocazione di un intero Paese che ha sempre fatto dell’ospitalità e dell’accoglienza un punto d’orgoglio”. Scrive Paolo Iabichino nell’editoriale per presentare il suo blog. “Per questo è urgente opporsi con una contronarrazione fattuale, basata sulla cronaca dei tantissimi esempi virtuosi di assistenza e integrazione, dove l’altro non è considerato un diverso, ma un simile da accogliere e sostenere”.

Uno degli esempi virtuosi è la storia di Christian che, dopo aver lavorato per cinque anni in Frontex, l’Agenzia europea per la gestione della cooperazione internazionale alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione Europea, come analista di dati sui flussi migratori si rese conto che i flussi si possono prevedere e quindi gestire.

Non trovando enti in grado di applicare le sue intuizioni, esce dalla Commissione Europea e fonda, nel 2017 Mygrants, una web-app basata sul microlearning in cui attraverso dei moduli quiz tematici progressivi ripetibili in tre lingue (inglese, francese e italiano) offre ai migranti informazione sui loro diritti e doveri e sul funzionamento del sistema italiano ed europeo di asilo; formazione per favorire l’emersione del potenziale talento inespresso e supporto all’inserimento lavorativo.

Ma non è tutto perché l’applicazione permette di ottenere conoscenza delle competenze formali e informali, del background e delle aspirazioni degli immigrati appena arrivati, e attraverso le analisi dei dati raccolti facilitare l’incontro tra i talenti identificati e le opportunità di placement disponibili sul mercato di chi, in media, risiede per seicento giorni nei centri di accoglienza.

Una storia raccolta da Marisandra Lizzi che lo ha conosciuto alla Camera dei Deputati all’evento #wwworkers organizzato da Giampaolo Colletti e l’Intergruppo Parlamentare per l’Innovazione, dove lo scorso dicembre, Chris Richmond affermava che “ogni giorno il Governo italiano spende di media 9 milioni di Euro per la gestione globale delle strutture di accoglienza per quello che riguarda l’ordinaria amministrazione e 630.000 Euro al giorno soltanto per la formazione e l’inserimento lavorativo degli immigrati. Questa è la spesa. Il ritorno sull’investimento è che dei titolari di uno status solo il 2,4% trovano occupazione professionale per più di 6 mesi” mentre se si appaltasse a Mygrants il servizio di formazione e inserimento lavorativo la spesa scenderebbe di oltre 7 volte attestandosi a 87.000€ al giorno per gestire oltre 1 milione di soggetti migranti. Link al suo intervento su Youtube.

L’applicazione Mygrants è già a disposizione di 44.000 utenti in territorio nazionale e di 12.000, raggiunti tramite passaparola, in Africa. Ci lavora un team composto da dodici persone; una parte è fisicamente presente nella sede di Bologna e l’altra parte lavora da remoto.

Fanno parte del team diverse figure con diversi background e competenze provenienti da diverse parti del mondo. A oggi questa realtà sta crescendo molto, tanto da essere alla ricerca di nuove risorse, tra queste vi sono anche un learning director e un responsabile della comunicazione istituzionale.

Se il digitale deve aiutare il mondo a essere un posto migliore in cui vivere, startup come Mygrants dovrebbero entrare nelle Istituzioni e nei Governi e non solo in interventi sporadici come è avvenuto in quello organizzato da WWWorkers in collaborazione con l’Intergruppo Parlamentare per l’Innovazione, ma anche nei programmi per risolvere una delle questioni più gravi e strutturali che tutti i Paesi del mondo dovranno necessariamente attrezzarsi ad affrontare.