Lampedus’amore, con Sergio Vespertino e Mircoeilcane

Dopo il successo dello spettacolo “Lampedusa Way” di Lina Prosa con Maddalena Crippa e Graziano Piazza, applauditissimi dal pubblico, e l’agonismo dell’incontro di calcio “Un pallone per amico” con la partecipazione dei giovani lampedusani, dei migranti ospiti sull’isola, di attori, giornalisti, musicisti e politici e di alcune giocatrici di Serie A e della Nazionale di calcio femminile, appena qualificata per i Mondiali del 2019, l’ultimo giorno di “Lampedus’amore” inizia all’Area marina protetta con il convegno (ore 10), moderato da Elvira Terranova, “Lampedusa, giornalismo e cultura in un’isola aperta al mondo”.

 

Gli interventi saranno di Totò Martello, sindaco di Lampedusa, di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, del procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio, e degli scrittori Roberto Alajmo e Davide Enia, del giornalista Alberto Matano, del segretario nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Guido D’Ubaldo, della regista Lina Prosa, e del delegato nazionale del Dipartimento Calcio femminile, Sandro Morgana.

La serata finale è dedicata alla consegna dei Premi giornalistici “Cristiana Matano”, alla presenza del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, ai tre vincitori, rispettivamente per le sezioni stampa estera, stampa italiana e al giornalista emergente, per i loro articoli sul tema “L’abbraccio di Lampedusa, porta d’Europa e cuore del Mediterraneo”.

Riconoscimenti speciali andranno agli atleti Manila Flamini e Giorgio Minisini, campioni del mondo di nuoto sincronizzato con l’esercizio “L’urlo di Lampedusa”, e alla Croce Rossa Italiana. Inoltre un premio sarà assegnato alle eccellenze lampedusane e agli studenti delle isole Pelagie che hanno partecipato al progetto sull’informazione.

Arricchiranno la serata, presentata da Isabella Di Chio e Alberto Matano, gli interventi dell’attore Sergio Vespertino e del cantautore Mirkoeilcane.

 

“Sono molto felice a livello umano e personale – commenta Mirko Mancini – di andare per la prima volta a Lampedusa, un’isola che nell’immaginario di tutti va al di là della sua bellezza e del suo mare. Credo che cantare lì “Stiamo tutti bene” racchiuda un senso diverso, e sono molto orgoglioso di avere la possibilità di farlo. Ma è anche una bella responsabilità”.

Spiega come è nato quel successo sanremese: “In una serata qualunque, in un locale di Roma che frequento spesso: lì ho incontrato un ragazzo che già conoscevo soprattutto per il suo sorriso e che, in uno slancio di confidenza, ha iniziato a raccontarmi la sua storia: anche lui era salito su uno di quei barconi. E’ stata per me una grande scossa: ho preso il mio quadernino e ho iniziato a scrivere”.