La preghiera al tempo del Coronavirus: saper gestire la paura

Nessuno può dire di non aver paura che un piccolissimo corpo, in una certa misura misteriosa come è il coronavirus, da un momento all’altro ci possa colpire, mandandoci all’altro mondo, privandoci persino, nel momento così intimo che è la morte, dei conforti della fede o della vicinanza affettiva di una moglie, dei figli, dei nipoti, degli amici…

 

di ANDREA FILLORAMO

Un’espressione che è stata sicuramente sulla bocca di tutti in qualche momento in cui ci siamo trovati in situazioni che minacciavano la nostra vita o la nostra libertà, è stata: “io non ho paura di nessuno e di niente”.

Talvolta la frase era suggerita dalla volontà o anche dall’arroganza di non volerci piegare alla volontà degli altri, talvolta poteva anche era suggerita dalla consapevolezza di avere tutte le armi per difenderci da chi attentava alla nostra vita o ai nostri beni.

Oggi, però, nessuno in ogni caso può ripetere quella frase, perché nessuno può dire di non aver paura che un piccolissimo corpo, in una certa misura misteriosa come è il coronavirus, da un momento all’altro ci possa colpire, mandandoci all’altro mondo, privandoci persino, nel momento così intimo che è la morte, dei conforti della fede o della vicinanza affettiva di una moglie, dei figli, dei nipoti, degli amici…

La paura che in tal caso è spontanea, è un istinto fondamentale e nel contesto di sopravvivenza può salvarci la vita.

Se essa, tuttavia, ci domina totalmente,  dandoci travolgenti sensazioni di ansia e di agitazione frenetica, rischia di  diventare panico , cioè una sensazione di  terrore  non soggiogato dalla riflessione, che può portare irresistibilmente ad atti avventati o inconsulti, che si devono in ogni caso evitare.

Occorre quindi saper gestire la paura, facendo svolgere tale compito alla mente, più precisamente al cervello che ha lo scopo di metterci in guardia di fronte al pericolo per accettare le vie di fuga rese obbligatorie dai Decreti ad hoc per evitare a noi e agli altri il contagio.

Diciamo in modo lapidario che la paura, se accolta e affrontata serenamente, sicuramente si dissolve. L’unica cosa da fare è trovare, quindi, il coraggio per aprirci alla paura non combattendola, ma osservandola come un sentimento che ci dà la possibilità di scoprire i nostri limiti.

Dentro di noi, nel nostro inconscio, c’è, infatti, tanta immondizia accumulata di cui ci dobbiamo alleggerire: schemi mentali, blocchi emotivi, traumi irrisolti, etc…

È questa una nostra trasformazione che inizia con l’accettarci e amarci così come siamo, stando nel chiuso dei nostri appartamenti in attesa che la scienza sconfigga il virus che ha rovinato la nostra vita.