Indicazioni ortottiche al tempo del coronavirus

L’occhio umano è programmato per fissare soprattutto oggetti lontani, ma si è dovuto adeguare alla necessità di focalizzare oggetti sempre più piccoli e vicini.

E’ noto che i dispositivi elettronici hanno un impatto non irrilevante per la funzione visiva: quando non si usano con buon senso, la salute degli occhi può farne le spese, causando diversi sintomi. Il rischio è tanto maggiore quanto più prolungato è il tempo che trascorriamo davanti a tv, smartphone, tablet o guardando altri schermi. Se riuscissimo a imparare ad usare questi dispositivi con parsimonia senza abusarne e senza passare intere giornate davanti allo schermo, potremmo evitare di ritrovarci con occhi stanchi e arrossati, con lacrimazione, mal di testa e/o bruciore e secchezza oculare.
In questi momenti difficili, mentre molti di noi sono nelle proprie case e alcuni al lavoro, ci rendiamo conto che nell’essere professionisti sanitari siamo chiamati a dare il massimo per i nostri pazienti: la grandezza del professionista sta nella capacità di adattarsi alle diverse situazioni che si presentano volta a volta.
Per questo, abbiamo preparato dei piccoli consigli in pillole che potranno essere utili ai genitori e a ogni persona che ha a cuore il buon funzionamento del suo sistema visivo. Buona lettura da uno schermo:
1. Dobbiamo inizialmente considerare che un ambiente chiuso e molto probabilmente disinfettato con il ipoclorito di sodio (candeggina) può provocare irritazione, prurito, rossore e secchezza oculare, perciò arieggiare bene gli ambienti;
2. La visione prolungata allo schermo, comporterà un aumento dei momenti di fissazione, con una diminuzione dei momenti di ammiccamento (apertura e chiusura spontanea delle palpebre), con aumento dell’evaporazione del film lacrimale, senza dimenticare il maggiore apporto di convergenza e accomodazione;
3. Lo stress accomodativo che si accumula nella visione prolungata da vicino, penalizza la visione da lontano provocando miopia da schermo e alterazioni della motilità oculare;
4. Impariamo quindi a rilasciare l’accomodazione prevedendo dei momenti di pausa per rilasciarla, per esempio guardando lontano oltre le finestre;
5. Anche i muscoli oculari importantissimi per un corretto funzionamento visivo necessitano di un rilasciamento, impariamo perciò a effettuare uno “stretching oculare” muovendo lentamente gli occhi in tutte le posizioni di sguardo (possiamo crearci una sorta di rosa dei venti, posizionarla almeno a 3 metri, e partendo da un punto centrale muovere gli occhi mantenendoli nella posizione finale per alcuni secondi);
6. Ricordarsi che con l’uso eccessivo di dispositivi digitali, vengono maggiormente sollecitati le saccadi verticali, normalmente meno usati nella lettura di un libro; per questo si verificherà sia un allenamento di movimenti normalmente poco usati, sia maggiori fastidi (stanchezza e pesantezza oculare) riconducibili a questo uso aumentato. Resta inteso, che questi consigli potrebbero diventare una prassi da seguire anche quando il tempo del coronavirus sarà lontano e superato, speriamo il prima possibile!