India viola diritti fondamentali. Dossier sulla persecuzione minoranze religiose

Mentre il BJP e l’attuale Primo Ministro Modi consolidano la loro posizione alla guida dell’India, Porte Aperte/Open Doors invita la comunità internazionale a fare di più per sostenere le minoranze religiose in India.

Mentre il partito BJP (Bharatiya Janata Party) consolida la sua posizione di guida in India dopo le recenti elezioni, Porte Aperte/Open Doors chiede alla comunità internazionale di esercitare pressioni sul governo indiano affinché faccia di più per sostenere le minoranze religiose della nazione.

La violenza contro i cristiani in India esiste da tempo, ma si è notevolmente intensificata da quando il BJP è salito al potere per la prima volta nel 2014. I partner locali di Porte Aperte/Open Doors avevano registrato 147 episodi di violenza contro i cristiani in India nel 2014, saliti a 216 solamente nel primo trimestre del 2019, compresi due omicidi. Questi sono solo gli eventi di cui sono stati informati i partner locali di Porte Aperte/Open Doors, ma è probabile che molti altri non siano stati segnalati.

Dal 2014, gli estremisti indù hanno creato un clima di odio e intolleranza nei confronti delle minoranze religiose indiane, in primis per le comunità cristiane e musulmane. Questo a sua volta ha portato a un’escalation di violenza, ostracismo sociale, distruzione di proprietà, istigazione all’odio, interruzione e condanna delle attività religiose pacifiche non indù, oltre che false accuse di attività di “conversione forzata”.

Porte Aperte/Open Doors lancia un report dettagliato intitolato “IMPACT INDIA” con cui descrive le crescenti violazioni dei diritti umani contro le comunità religiose minoritarie in India e formula varie raccomandazioni su come la comunità internazionale potrebbe fare la sua parte nel sostenere tali minoranze religiose. Ciò include la creazione di un meccanismo di monitoraggio internazionale per documentare i casi di violenza, intolleranza e discriminazione contro le minoranze religiose, incoraggiando il governo indiano a condurre una campagna di sensibilizzazione pubblica per promuovere il valore della ricca diversità etnica e religiosa dell’India, e ampliando attivamente l’interazione tra le ambasciate e i contatti con parlamentari e funzionari statali negli stati dove esistono leggi anti-conversione.

Samuel (pseudonimo), un leader cristiano partner locale di Porte Aperte, afferma allarmato: “Speriamo e preghiamo che la comunità internazionale si impegni con il governo indiano. È possibile che le leggi indiane e persino le clausole costituzionali vengano modificate in questo (nuovo) mandato, dando al governo più strumenti per perseguitare le minoranze”, alludendo tra l’altro alle suddette pericolose leggi anti-conversione. Dal 2014, anno in cui Modi e il BJP hanno conquistato la guida del paese, l’India è salita dalla posizione 28 alla 10 nella World Watch List di Porte Aperte (la lista dei primi 50 paesi dove più si perseguitano i cristiani).

“Non è un bel giorno per i cristiani in India, così come per altre minoranze religiose in questo paese”, afferma Cristian Nani, direttore di Porte Aperte/Open Doors in Italia.