IL VANGELO SECONDO ANDREA FILLORAMO: AUGURI AL SANTO PADRE

di ANDREA FILLORAMO

Non è solo da immaginare l’agitazione febbrile, che ha accompagnato e che ancora con il suo strascico accompagna la notizia che ha raggiunto tutto il mondo, che Papa Francesco è ricoverato al Policlinico Gemelli per un malore improvviso.

Tutti sono rimasti con il fiato sospeso, che ancora perdura, anche se le notizie che ci giungono ci fanno sapere che il Papa ha risposto positivamente alle terapie per l’infezione polmonare e per la crisi cardiaca che l’aveva colpito e che presto sarà dimesso e che, quindi, parteciperà alle funzioni che si terranno a San Pietro nella domenica delle Palme.

 Un clima di pre – conclave si sente nell’area, che nasce dall’incertezza di un pontificato che sia per l’ età che avanza del Papa ma adesso anche le sue debolezze fisiche  si sa ed è evidente che stia per giungere al traguardo.

A nessuno sfugge il fatto che  Papa Francesco  sia stato per quasi dieci anni dall’ombra di Joseph Ratzinger, che, dimettendosi misteriosamente, si è voluto riconoscere come papa emerito, continuando così a indossare le vesti riservate ai Papi, ha vissuto e ha agito all’interno del Vaticano,  condizionando sicuramente e limitando così, consapevolmente o inconsapevolmente – non si saprà mai, anche per l’equivocità contenute nelle recenti esternazioni del suo segretario Georg Gänswein –  il potere del Papa argentino.

Soltanto da tre mesi, con la morte di Joseph Ratzinger il  Papato  era ritornato alla normalità e mal si sopporta oggi l’idea che il Papa argentino si possa eventualmente dimettere, anche se in tale caso- come lui stesso in precedenza aveva affermato – potrebbe farlo solo per motivi seri di salute o per la perdita della  lucidità; ma. che se ciò dovesse accadere, a suo dire, non resterebbe in Vaticano, non andrebbe nemmeno in Argentina ma si ritirerebbe in una parrocchia romana o nella basilica di San Giovanni in Laterano, non si farebbe egli chiamare «Papa emerito» come il predecessore ma «vescovo emerito di Roma, infine non indosserebbe più l’abito bianco .

Certamente alla notizia della malferma salute del  Papa si proiettano quasi per inerzia tutte le ombre che l’hanno accompagnano da tempo ,che anonimamente per motivi opposti mostrano gli amici e avversari. I primi, perché temono che quanto è accaduto avvicini non solo la rinuncia ma la resa dei conti in una Chiesa profondamente divisa; gli altri perché confidano che l’indebolimento di Francesco acceleri un Conclave dai contorni misteriosi, tra i più difficili e conflittuali degli ultimi decenni.

Per i cattolici, quelli veri, c’è una sola certezza che è quella della promessa di Cristo che ha detto: Sarò con voi fino alla consumazione dei secoli.