Il Tar corregge il Ministero e riconosce il titolo estero a un’infermiera filippina

Storica sentenza quella ottenuta da un’infermiera filippina, residente a Ragusa, assistita dai legali dello Studio Leone-Fell & C. che hanno contestato il rigetto del Ministero della Salute per insufficienza del monte ore previsto ai fini del riconoscimento.

 

Per la prima volta, il giudice amministrativo ha stabilito che la normativa “non prevede la possibilità per l’Amministrazione di espungere dal monte ore totali le materie non ritenute professionalizzanti”.

“Con questa sentenza – spiegano Francesco Leone, Simona Fell e Floriana Barbata, soci fondatori dello studio legale Leone-Fell & C. – l’operato del Ministero è stato definitivamente ritenuto errato. Siamo riusciti a far valere le nostre tesi, dimostrando come il percorso di studi effettuato dalla nostra ricorrente fosse perfettamente in linea con quanto previsto dalla normativa”.

Dopo questa vittoria, il Ministero della Salute non potrà più sottrarre dal monte ore totale del piano di studi, le ore non ritenute professionalizzanti perché la norma non lo prevede.

Secondo i giudici di primo grado, peraltro, il Ministero in casi come questo non può limitarsi a disporre il rigetto tout court dell’istanza di riconoscimento, ma è tenuto a valutare in concreto anche tutto il percorso formativo (non solo universitario) seguito all’estero ed eventualmente, solo qualora lo stesso venga considerato in concreto non sufficiente, può subordinare il riconoscimento a una misura compensativa.

“Quindi, tutti i provvedimenti fino a questo momento emessi dal Ministero della Salute sulla base di tale interpretazione – precisano i legali – sono errati e vanno modificati. Per riaprire le procedure concluse con un rigetto, basterà inoltrare un’istanza di riesame motivata”.