Il gioco millenario degli scacchi tra Imperatori, Papi, Sacri Ordini e Artisti

Il gioco degli scacchi è da ascriversi tra i passatempi più antichi dell’intera storia dell’umanità nell’era cristiana. Gli studiosi ne rimandano l’origine all’India del  VI secolo dopo Cristo. Attraverso la Persia, tale intelligente gioco giunse anche in occidente trasformando in svago uno dei ricorrenti motivi di belligeranza  di tutti i tempi, con le guerre tra teste coronate di regni antagonisti. Un gruppo armato dunque, deve difendere attraverso mosse che richiedono esercizio mentale e ingegno, i propri regnanti da un gruppo nemico.

Durante i suoi quasi 1.500 anni di storia gli scacchi sono stati giocati in moltissimi modi, da un semplice passatempo sono arrivati ad un vero e proprio sport intellettuale. Come documentato storicamente anche attraverso reperti archeologici, si dimostra che gli scacchi fossero già un passatempo internazionale nel Medioevo. Era il gioco preferito di famosi monarchi come Alfonso il Saggio, Ivan il Terribile, Alfonso X di Castiglia, Filippo Maria Visconti, Papa Leone X o il califfo Harun al-Rashid. Fino al XV secolo gli scacchi furono fondamentalmente un passatempo per le classi agiate. Le partite tendevano ad essere molto lunghe anche perché la regina e gli alfieri tendevano ad avere dei momenti limitati a poche caselle. Quando fu introdotto un cambio, in questo senso, gli scacchi assunsero un valore molto più strategico e dunque ogni partita diveniva una vera e propria competizione intellettuale. In Europa il gioco è sempre stato appannaggio di personaggi elitari, dove i poveri non avevano la possibilità di averlo a disposizione per il proprio passatempo. Anche il grande Leonardo da Vinci si ritrovò alle prese con questo gioco realizzando per Luca Pacioli elementi presenti nel celeberrimo “De Ludo Scachorum” realizzato con il preciso scopo di farne omaggio a Isabella d’Este, la quale era grande appassionata. La nobile Isabella, accoglieva e ospitava i migliori giocatori facendoli venire dall’estero per potervi giocare insieme.

La corte di Mantova era all’epoca il fulcro europeo degli scacchi come confermato anche dall’esperta internazionale di Leonardo da Vinci Annalisa Di Maria. Per giungere a tempi più recenti, rammentiamo che a Roma è tuttora in essere uno dei circoli più esclusivi della capitale, per l’appunto il Circolo degli Scacchi fondato nel 1832 sotto la presidenza del Duca di Bomarzo, Don Francesco Borghese e sito nel Palazzo Costa in Via del Corso e che vide l’adesione di numerose Guardie Nobili Pontificie. Il tutto a conferma che, in tutti i circoli nobiliari, non mancava mai l’occorrente per il gioco in oggetto. Questo quale premessa per attestare che l’ Ordine Cavalleresco più antico al mondo, nato nel 1098 a Gerusalemme su iniziativa di un gruppo di mercanti di Amalfi, poi riciclatisi in monaci di regola agostiniana per il servizio ai pellegrini della Terra Santa, sotto la guida del Beato Gerardo Sassi, ha costantemente avuto estimatori e abili giocatori per tale passatempo. Il nuovo Ordinamento, datato Anno 2023, nel preambolo, sottolinea  le origini militari e nobiliari del Sovrano Ordine di Malta rinnovato.

Tale lignaggio è stato impresso su pietra dallo scultore internazionale Andrea da Montefeltro il quale, in occasione dell’elezione del Gran Maestro  del Sovrano Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta ha realizzato una Scacchiera Monumentale ufficiale del Sacro Ordine di Malta, scolpita con straordinaria maestria sulla pietra viva del Montefeltro. Sulla scacchiera, sono presenti i personaggi relativi al gioco, dai Fanti e ai Cavalieri che devono difendere il Re e la Regina dalla compagine avversaria, sempre con i colori della nota croce ottagona che fa riferimento alle otto beatitudini del Discorso della montagna. L’Opera consegnata da Mons. Vittorio Formenti, Cappellano Conventuale  dell’Ordine, è stata particolarmente apprezzata dal nuovo Gran Maestro, il canadese  Fra John Tinothy Dunlap, quest’ultimo esperto in tale passatempo. Il gioco degli scacchi si conferma  ancora oggi protagonista indiscusso che segna i tempi e le epoche.