Gli studenti del Liceo E. Ainis incontrano il Comitato DonneVitaLibertà di Messina

Messina – Nei locali della scuola secondaria di II grado “E. Ainis” di Messina, il Comitato DonneVitaLibertà di Messina ha incontrato durante l’assemblea tutti gli studenti, affrontando il tema della lotta in Iran e dei diritti umani. Alla presenza del Preside del Liceo Elio Parisi, dopo i saluti di Sveva Arcovito del Comitato DonneVitaLibertà, che ha rimarcato l’opportunità per gli studenti di conoscere più da vicino la realtà iraniana, si sono poi susseguiti i vari interventi. Alessandra Minniti, Preside dell’I. C. Battisti-Foscolo, esperta di Medio Oriente, ha mostrato la realtà geografica e storica iraniana.

Subito dopo sono intervenuti due ragazzi persiani che vivono a Messina e studiano presso il nostro Ateneo, che con la loro personale testimonianza hanno suscitato grande commozione tra gli studenti, che si sono potuti rendere conto degli abusi su ragazze loro coetanee che “non portano bene l’hijab” o che si “permettono di cantare”, oltre alle limitazioni imposte dallo stato teocratico, le cui ritorsioni sono causa di condanna a morte. In ricordo dei tanti ragazzi uccisi sono state mostrate le loro foto e pronunciati i loro nomi. L’ultimo intervento, di Giuseppe Vitarelli, ha messo in relazione i diritti fondamentali presenti nella nostra Costituzione con le diverse leggi della Sharia, confrontando la nostra democrazia e il regime teocratico di Teheran.

A moderare l’incontro è stato Dario Lombardo del Comitato, il quale si è focalizzato sul concetto di libertà, la stessa con cui ci si riunisce a parlare di questi temi durante un’assemblea, e sul fatto che non bisogna mai darla per scontata, e infine ha ringraziato, a nome del Comitato, la Scuola nella figura del Preside, i ragazzi dell’indirizzo linguistico dell’Ainis che hanno tradotto dall’inglese, in maniera magistrale, il discorso degli ospiti persiani e la ragazza dell’indirizzo musicale che si è esibita cona sua chitarra sulle note di “Bella Ciao”, coinvolgendo, in un unico coro, studenti, docenti e ospiti intervenuti. Particolarmente significativo e inclusivo è stato, infine, ascoltare “Bella Ciao” in Farsi Persiano.