Giorno della Memoria 2024, sabato 27 gennaio Frame – Festival della Comunicazione con Claudio Bisio per una proiezione speciale al Teatro di Camogli

Doppio appuntamento speciale quest’anno dedicato Giorno della Memoria per Frame – Festival della Comunicazione, che propone per il 27 gennaio un evento in presenza al Teatro Sociale di Camogli e un podcast gratuito dedicato al senso stesso della Memoria, insistendo proprio sulla parola chiave – Memoria – che a settembre dell’anno scorso è stata il tema della decima edizione del Festival.

Grazie a Claudio Bisio e grazie al supporto di Medusa Film, sabato 27 gennaio alle ore 10:30 verrà proiettato gratuitamente al Teatro Sociale di Camogli il film “L’ultima volta che siamo stati bambini”. Bisio, che con questa pellicola in ricordo delle oltre mille vittime del rastrellamento dal Ghetto ebraico di Roma del 16 ottobre 1943 ha esordito alla regia, porterà un suo saluto in video agli studenti delle scuole partecipanti e a tutti i presenti a teatro, insieme al Sindaco di Camogli e ai direttori del Festival della Comunicazione Rosangela Bonsignorio e Danco Singer. Il film è ambientato a Roma nel 1943, dove l’amicizia di quattro bambini viene sconvolta dalla scomparsa di uno di loro, Riccardo, giovane ebreo che viene portato via dai tedeschi insieme ad altre mille persone ebree del Ghetto romano in cui abita. Una storia che intreccia i toni leggeri della commedia con il dramma umano, mettendo in luce assurdità e contraddizioni grazie alla potenza comunicativa del mezzo cinematografico. L’evento è realizzato in collaborazione con il Comune di Camogli, l’Assessorato alla Cultura e il Teatro Sociale di Camogli, è gratuito con prenotazione a info@prolococamogli.it.

 

E se l’obiettivo dell’iniziativa è coinvolgere mente e spirito, perché ricordare significa annodare storie e identità con le proprie, lasciandosi trasformare nel profondo e richiamando con vigore quel senso di giustizia e umanità che ci deve tener vigili contro ogni forma di sopraffazione che viene dai fantasmi di ieri come dalle prepotenze di oggi, nella stessa direzione va l’invito del Festival della Comunicazione a riascoltare il podcast “Il senso della memoria: storie, voci, identità”, una audio-staffetta delle più autorevoli voci del panorama culturale italiano sul senso della Memoria. Al progetto hanno aderito molti dei più noti volti della cultura italiana, come Furio Colombo, Gherardo Colombo, Pietrangelo Buttafuoco, Aldo Cazzullo, Cinzia Leone, Paolo Crepet, Marcello Flores, Miguel Gotor, Stefano Massini, Andrea Riccardi, Mirella Serri, Massimo Recalcati, Roberto Cotroneo e Federico Fubini.

 

Il podcast indaga il senso che ha, ancora oggi, il Giorno della Memoria, e il perché non possiamo, né dobbiamo, fare a meno di ricordare. Una giornata per sottolineare l’atto politico con il quale il nostro paese riconosce – anche attraverso la sua fonte più alta, il Parlamento – di avere compiuto quegli atti terribili, che l’Italia era caduta nel tormento delle leggi e nella vergogna delle leggi razziali. Un modo per rinnovare la nostra consapevolezza civile, per mettere la memoria al servizio della vita attraverso quello che facciamo quotidianamente, e che faremo sia come individui sia come collettività. Uno strumento per cogliere la sfida – difficile ma anche avvincente e sicuramente necessaria – del nostro tempo: capire la storia attraverso la storiografia, ma anche con la letteratura, le arti, il cinema, la cultura, il teatro e la musica, a partire dal valore irrinunciabile della Memoria. Il podcast è disponibile gratuitamente al link: https://www.framecultura.it/speciale-memoria-2024/.

 

Il Festival della Comunicazione guarda già anche alla sua undicesima edizione: l’appuntamento è da giovedì 12 a domenica 15 settembre 2024, quando il Festival tornerà a Camogli per affrontare il tema Speranze: slancio che abbraccia la dimensione personale e relazionale verso la costruzione del mondo che vogliamo per noi e per le prossime generazioni, tra fiducia verso il futuro e apertura verso il possibile, verso ciò che non è ancora e che siamo chiamati a realizzare, all’insegna delle sollecitazioni sempre attuali del padre nobile del Festival Umberto Eco.