ACIREALE – A sette anni dal Terremoto di Santo Stefano, il sisma del 26 dicembre 2018 – evento di maggiore energia registrato negli ultimi settant’anni, con epicentro profondo meno di un chilometro localizzato nell’area tra Pennisi e Fleri – arriva un nuovo segnale concreto di rinascita per il patrimonio religioso e culturale dell’area etnea.
Lunedì 15 dicembre 2025 alle ore 16:30, ad Acireale, nella frazione di Pennisi, riaprirà al culto la Chiesa Santa Maria del Carmelo, al termine dei lavori di ristrutturazione e restauro finanziati dal Commissario Straordinario per la Ricostruzione Area Etnea. Non sarà solo un taglio di nastro. Sarà la consegna di un luogo del cuore alla comunità che lo ha atteso con pazienza e fede, vedendo lentamente ricomporsi le ferite lasciate dal terremoto. E sarà anche una ricorrenza particolarmente significativa: proprio il 15 dicembre ricorrono i 125 anni dall’apertura al culto dell’edificio liturgico, avvenuta nel 1900. Una doppia celebrazione che unisce passato e presente, storia e futuro, spiritualità e identità collettiva.
La riapertura sarà scandita da momenti istituzionali e liturgici, con la partecipazione di autorevoli rappresentanti delle istituzioni civili e religiose. Dopo l’accoglienza da parte del parroco Sac. Samson Socorro Fernandes (ore 16.30), alle 17.00 si svolgerà la benedizione e apertura della porta della Chiesa con Sua Eccellenza Mons. Antonino Raspanti, vescovo della Diocesi di Acireale. A seguire, via all’incontro di presentazione dei lavori. Interverranno per i saluti istituzionali: il sindaco di Acireale Roberto Barbagallo, il prefetto di Catania Pietro Signoriello, il Commissario Straordinario per la Ricostruzione Area Etnea Salvatore Scalia, la soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali di Catania Ida Buttitta e il direttore Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici ed Edilizia di Culto della Diocesi di Acireale Don Angelo Rosario Milone.
A illustrare gli interventi strutturali, di consolidamento e di restauro – finanziati dalla struttura commissariale con decreto 801 del 18 luglio 2023, per un importo complessivo di progetto di 2.388.302,94 euro – saranno il responsabile unico del procedimento (Rup) Rosario Arcidiacono, il direttore dei lavori Gioele Farruggia e il CEO Sincol Salvatore Sinatra. Le conclusioni saranno affidate al ministro per la Protezione Civile e le Politiche del Mare Nello Musumeci. A moderare l’incontro sarà la giornalista Giada Giaquinta.
La riapertura della Chiesa Santa Maria del Carmelo di Pennisi non è soltanto la fine di un cantiere. È la riapertura di un luogo che custodisce storie, riti, ricordi familiari, senso di appartenenza. Gli interventi hanno seguito un principio di grande equilibrio: rispettare e valorizzare l’esistente, ma integrare in chiave contemporanea le lacune generate dal sisma. La reintegrazione delle porzioni crollate diventa così non un semplice ripristino, ma un gesto di cura verso la memoria collettiva del luogo. Accanto a tecniche e materiali tradizionali, il progetto prevede anche l’uso di soluzioni contemporanee – come acciaio e lamiera microforata – in un dialogo armonico fra antico e moderno. In questo senso, Santa Maria del Carmelo diventa simbolo concreto di ricostruzione non solo edilizia, ma comunitaria: la prova che la conservazione dei beni culturali può essere il cuore pulsante della rinascita di un territorio.
STORIA E INTERVENTI
Un “manifesto” della ricostruzione nell’area etnea. La Chiesa di Santa Maria del Carmelo nasce nel 1897 per volontà della famiglia D’Agata e per rispondere a una necessità popolare profondissima: quella di avere un luogo di culto nella borgata. Nel tempo è diventata centro di aggregazione, riferimento spirituale e custode di patrimonio artistico e affettivo. Il sisma del 2018 ha colpito duramente la struttura, provocando danni gravi, tra cui il crollo della torre campanaria e il cedimento di una porzione della copertura. Da quel momento è iniziato un percorso complesso, che ha coinvolto istituzioni, tecnici, uffici ecclesiastici e comunità locali in un lavoro lungo e meticoloso di recupero e tutela. Il progetto esecutivo nasce dal concorso di progettazione a due fasi e porta la firma di un gruppo di giovani professionisti, con Sicef S.r.l. capofila e la direzione lavori affidata all’architetto Gioele Farruggia. L’impresa esecutrice è la Sincol srl, specializzata nel restauro e consolidamento dei beni del patrimonio culturale. I lavori sono iniziati il 6 febbraio 2024, con un tempo di esecuzione di circa 21 mesi. Committente dell’opera: la Curia Diocesana di Acireale.
