EUTANASIA: ASSOCIAZIONI, COSA PENSA ROUSSEAU DELLA FINE DEL PARLAMENTO?

“Povero Rousseau. Da padre delle democrazie parlamentari moderne, ridotto a diversivo perché non ci si accorga che il 24 settembre in Italia il Parlamento verrà sostituito da un giudice. Preferiamo Papa Francesco, che sull’eutanasia chiede di non arrendersi. E non solo ‘all’incomprensione’, ma anche ‘davanti alla proposta insistente di strade più radicali e sbrigative’”.

 

E’ quanto si legge in una nota del comitato spontaneo ‘Polis pro persona’, che riunisce oltre trenta associazioni no profit mobilitate contro l’eutanasia. “Tutta la gravissima situazione italiana – si legge ancora – è stata infatti svelata in questi giorni dal rasoio del Pontefice, a pochi giorni dall’udienza del 24 settembre della Consulta.

La ‘incomprensione’ si nutre del falso obiettivo ‘di incentivare la libertà personale’, che nasconde una rivoluzione antropologica, per cui la persona malata o fragile ‘diventa inutile o può essere equiparata a un costo’. Proprio questo giudizio è stato al centro dell’SOS lanciato nel seminario di decine di realtà sociali dell’11 luglio e che continuerà il prossimo 11 settembre, con il cardinale Bassetti.

La ‘scorciatoia’ italiana, poi – osservano le associazioni -, è l’ipocrita cessione di sovranità dei politici ai giudici costituzionali, che il 24 settembre si potranno sostituire al Parlamento, legalizzando il suicidio assistito. Su questo drammatico abdicare della politica si confondono totalmente i colori di vecchie e nuove maggioranze, gialloverdi o giallorosse che siano.

Nessuno sembra voler nemmeno rivendicare la sovranità del Parlamento nel disciplinare la vita e la morte. Ma dopo le parole del Papa il silenzio bipartisan ha un nome preciso: scorciatoia. E noi – oggi men che mai – non ci arrenderemo nel denunciarlo. In attesa – conclude la nota – che torni il vero Rousseau…”.